Aggiornamenti & Spignattamenti

Via dal blog da più di un mese. Sapevo sarebbe arrivato questo momento: purtroppo è stato un mese in cui non ho avuto niente di particolare da raccontare perché sono completamente assorbita dai libri e lo sarò ancora per buona parte dell’estate. Non mi piace per niente come sta andando la preparazione del “quarto titano”: studio a giornata ma non mi sento abbastanza coinvolta dalla cosa e ciò non va bene sicuramente…solo, ho iniziato a sognarmi le mostruose facce dei miei professori che mi spolpano all’esame, e questo non mi era quasi mai successo da quando sono all’università (al limite mi sogno la prof di greco del liceo che mi  dice che devo rifare la maturità!). Comunque qui dove sono adesso mi concentro meglio che in qualunque sala studio o biblioteca.

Da qualche settimana io e i miei genitori ci siamo trasferiti in campagna…mi piacerebbe davvero mettere delle foto, scrivere tantissimo su questo posto dove ho le mie radici, ma il tempo stringe…non mancherà occasione!

Comunque da quando sono “su” mi sto veramente rendendo conto di quanto meglio riesca ad impiegare il mio tempo, senza inutili distrazioni, social network che t’imbrigliano e quella scatola parlante che è lì a guardarti, e accenderla è una gran tentazione. Qui non c’è l’adsl e la 59K è inutilizzabile: qualche anno fa sarei caduta nel panico all’idea di non poter comunicare con nessuno, come se mi trovassi sulla vetta dell’Everest da sola, ma oggi mi dico che se ho voglia di parlare ci sono i telefoni e che comunque le persone vere son molto meglio del loro account di Facebook. C’è un televisorino dell’anteguerra sempre spento: d’altronde cerco di passare più tempo possibile fuori, dove sento ronzare, cinguettare,gracidare, dove il sole rende sfavillante il verde e il rosso…e non ho bisogno di rumore.

La mattina esco fuori con la mia pila di libri e mi siedo al tavolone di legno del giardino, mi sorseggio un tè e comincio a studiare. Se distolgo lo sguardo per un attimo sulla mia destra c’è una siepe di lavanda svolazzante di farfalle bianche, e ogni tanto il gatto nero viene a spiarmi da dietro il lauro. Quest’anno ha un fratellino (o sorellina?), la sua fotocopia, ma con la punta della coda bianca, come se l’avesse inzuppata nella vernice.

Avere così poco tempo libero rende davvero necessario spendere bene quel poco che resta per poterlo apprezzare a pieno: ho ripreso a leggere prima di dormire, faccio qualche torta e spignatto un po’.

Con la cera d’opercolo delle arnie ne abbiamo fatto una ruota gialla e profumata…per ora ne ho utilizzata qualche scaglia per fare la mia prima crema per le mani seguendo una ricetta da un libro che ho pescato in biblioteca. L’ho un po’ modificata, ed ecco qua.

Crema per le mani al limoneimages

 

  • Oleolito di limone in olio d’oliva ,30 g (Per farlo basta mettere le bucce di qualche limone biologico, precedentemente lasciate essiccare, a macerare in un vasetto di olio d’oliva per 40 giorni al riparo dai raggi solari e scuotere ogni tanto, poi filtrare).
  • Olio di girasole, 30g
  • Cera d’api, 3-4 g
  • Un limone biologico
  • Acqua 20 g
  • Vasetti e pentolini per bagnomaria
  • Termometro da cucina
  • Fruste elettriche

Lavare e sbucciare il limone e fare un “canarino”, cioè far bollire le bucce nell’acqua per qualche minuto finché non sarà diventata di un bel giallo brillante. Portare il liquido a 70 gradi, controllando con il termometro, e misurarne 20 grammi (quello che avanza è ottimo come digestivo!).

Contemporaneamente sull’altro fornello preparare un bagnomaria e far riscaldare l’oleolito e l’olio di girasole con la cera  finché non si scioglie completamente. Conviene usare vasetti di vetro piccoli, ben puliti e asciutti per queste operazioni.

Quando entrambe le componenti sono pronte, versare il liquido in un recipiente con i bordi alti e aggiungere a filo oleolito+olio+cera. Iniziare immediatamente a frullare con le fruste elettriche, e continuare con pazienza per diversi minuti. Si formerà un’emulsione, cioè la cera riuscirà a tenere insieme la fase grassa e la fase acquosa. Quando avrà raggiunto una consistenza abbastanza densa, simile ad una crema, continuare a mescolare con un cucchiaino e aiutare il raffreddamento mettendo il recipiente nell’acqua fredda.

Versare la crema in un barattolino e aggiungere un’etichetta con la data: si conserva fuori dal frigo per circa un mese, dentro per due o tre.

La ricetta proviene dal libro “Cosmetici Naturali fai da te”, di Giulia Penazzi, casa editrice Tecniche Nuove. Lì ho trovato qualche ricetta base e l’ho modificata lasciando invariate le proporzioni fra le tre fasi.

Sono molto contenta di questo mio spignattamento, davvero facile! La crema funziona bene ed ha un buonissimo profumino di limone. Ovviamente non ha niente a che vedere con le creme dalla “texture setosa e impalpabile che avvolgerà di morbidezza le vostre mani” come quelle che si comprano visto che è casalinga e fatta con pochi ingredienti: è corposa, bella unta, quindi ne basta davvero poca e va massaggiata con cura. L’olio d’oliva e il limone sono una mano santa anche per le unghie,salvate dallo smangiucchiamento selvaggio pre esame!

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