Autunno in ritardo

Strano quest’autunno. Ottobre porta voglia di castagne e sciarpe di lana, ma non sento ancora nell’aria l’odore di camino,e solo stanotte il vento ha soffiato più forte facendo tremare i vetri…chissà se porta novità. Ma mi piace,anche in questa strana stagione, aver ripreso le vecchie abitudini che nei mesi estivi avevo accantonato.

Le mie giornate sono piuttosto piene: la mattina vado a lezione, mi sveglio presto e il cielo mi ha riservato qualche alba rosata e violetta, un bel regalo per iniziare la giornata. All’università ho ritrovato tutto lo stress che solo i miei compagni di corso, pressoché sconosciuti, sanno trasmettermi, ma anche i miei amici, una specie di grande famiglia, tutti insieme in questa corsa a ostacoli. Quest’anno imparerò a curare “il mio omino”: un “bel” librone di diversi chili con nomi assurdi di farmaci e principi attivi  ha già preso dimora nel mio zaino. E poi, forse, riuscirò anche a capire cos’è che mi piacerebbe davvero, che tipo di medico voglio diventare…sempre ammesso che arrivi in fondo a quest’anno sana di mente.

Con la stagione cambiano anche i piccoli piaceri: è bello aspettare il sabato, godersi la tranquillità di casa con una tazza di tè…e ora anche con l’uncinetto. Sto facendo un esperimento coi Granny Squares che per ora sono l’unica cosa che ho imparato a uncinettare, vediamo che succede.

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Vado a nuotare, e poi il giovedì sera vado al corso di cosmesi naturale organizzato da Orzoluna e ne sono entusiasta: ogni volta torno a casa con vasetti pieni di “pozioni magiche”, mescolate con cura anche se non in un calderone, profumate di olii essenziali, fatte con semplicità ma magiche davvero. C’è voglia di usare le mani,di divertirsi a spignattare da soli quello che di solito compriamo, che alla fine ci vuole lo stesso tempo che prendere l’auto e andare al supermercato! Questa esperienza però mi ha ricordato anche un’altra cosa: che di solito siamo terrorizzati all’idea di modificare le nostre abitudini, a partire dalle cose più stupide come bagnoschiuma e dentifricio. Ed è un blocco mentale, uno dei tanti che abbiamo: tutte le volte che qualcosa ha sempre funzionato in un modo ci sembra impossibile che possano esserci alternative valide,finché non lo vediamo coi nostri occhi. Brutta specie, la nostra.

Non vado a far visita ai gatti neri da un po’ di tempo. La casa di legno e pietra è vuota, il giardino si sta spogliando, ma ho in mente di preparare qualche mangiatoia per gli uccellini per quando arriverà il freddo,da appendere all’”albero delle lanterne” quando sarà spoglio.

Però nell’orto c’è ancora qualcosa, e qualche giorno fa ho improvvisato un primo vegetariano e di stagione, con quello che ci ha messo a disposizione: ci sono zucche,tante zucche,grosse e gialle come un sole; e di solito il bosco regala funghi, in questo periodo…ma non quest’anno, d’altronde questo è uno strano autunno.

Orzotto dell’autunno in ritardo

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Si chiama così perché avrei voluto usare funghi freschi…ma se non piove non crescono! Per le dosi si può fare a occhio:d’altronde è un orzotto improvvisato…e la foto l’ho fatta in fretta e furia al tavolo di cucina…avevo fame!

  • orzo perlato biologico, 300 g
  • zucca, uno spicchio bello grande
  • cavolo verza
  • cipolla rossa, una
  • olio e.v.o.
  • funghi porcini secchi, una manciata
  • brodo vegetale (fatto con le verdure o con dado senza glutammato)
  • sale
  • pepe nero
  • parmigiano grattugiato (facoltativo)
  1. sbucciare la zucca e farla a tocchetti piuttosto grossi; tagliare la verza; far ammollare i fughi secchi in acqua fredda.
  2. Mettere in una pentola qualche cucchiaio d’olio e far imbiondire la cipolla tritata finemente. Se la pentola è di ceramica o antiaderente si può evitare l’olio e usare un po’ di brodo.
  3. Aggiungere le verdure e farle stufare con il coperchio chiuso aggiungendo brodo se serve: prima la zucca, che ha bisogno di più tempo per cuocere, e la verza in un secondo momento. Saranno pronte quando la zucca si sarà disfatta; a questo punto toglierle dalla pentola e metterle da parte.
  4. Usare un colino per raccogliere il brodo di cottura che useremo per bagnare l’orzotto.
  5. Nella stessa pentola, tostare l’orzo con qualche cucchiaio d’olio, poi coprirlo di brodo e far cuocere a coperchio chiuso finché non si asciuga, poi aggiungere ancora brodo e coprirlo di nuovo, e procedere così finché non sarà cotto.
  6. Circa a metà cottura aggiungere la zucca,la verza, i funghi strizzati e aggiustare di sale. Una volta pronto si può mantecare con del parmigiano ma non è indispensabile.  Terminare con una macinata di pepe nero (e secondo me anche un po’ di granella di nocciole tostata non ci starebbe male!).

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