Biscotti… coi fiocchi

 

Forse fare i dolci mi piace così tanto non solo perché sono buoni,ma perché sono belli da vedere! Questa foto parla da sé: io e l’Orso siamo stati  in questo posticino delizioso, piccolo e accogliente dove ci siamo fermati per colazione gironzolando nel West Village a New York,due anni fa. Si chiama Magnolia Bakery e si trova in Bleeker Street. Non sembrano dipinti quei cupcake? Dispiace quasi affondarci i denti.

Ecco, lavorare in un posto del genere e passare la giornata a glassare tortine sarebbe fantastico per me, è uno di quei colpi di testa su cui fantastico mentre mi immagino nel limbo del postlaurea che è ancora tanto lontano ma che prima o poi arriverà. I dolci americani mi piacciono tanto,magari con un bicchierone di quel caffè lungo che di solito fa inorridire gli amanti dell’espresso…e menomale per la mia linea che in Italia non aprono Starbucks! Senza contare che poi prenderei la mia bici per pedalare sul ponte di Brooklin, e poi…

Ok, piedi per terra, sarà che sto leggendo un libro che parla di passeggiate canine a Central Park, ma torniamo ai fiocchi!

Ispirata da quanto ricordavo di Magnolia Backery, tempo fa ho fatto un po’ di pasticci in cucina, alle prese con dei biscottoni con i fiocchi d’avena, dei cookies americani ma “alleggeriti” (niente uova e niente burro). Per la prima versione ho usato la margarina: il risultato mi è molto piaciuto, poi però il mio spirito salutista s’è ricordato di quanto detto dal prof di endocrinologia che parlava di alimentazione a proposito dei grassi vegetali: quasi mi strozzo con un biscotto sputacchiando mentre leggo dietro alla confezione la terribile dicitura “olii vegetali”. E se ci sono anche palma e cocco che per fare il sapone sono una bomba ma per uso alimentare sono terribili? Accidenti, che pessimo medico! Quindi ho pensato di ripiegare su olio di girasole e acqua fredda: i biscotti sono buoni, sicuramente più naturali, ma…sanno un po’ d’olio! A questo punto il dilemma fra gusto e salute mi ha quasi fatta crollare: meglio usare le uova della nonna e il burro e spararsi una bomba di colesterolo per colazione? Ma la logica mi ha convinta a tornare alla prima versione: biscotti con la dubbia margarina ma buoni, magari scegliendo una delle meno peggio sullo scaffale del supermercato, e promettendo di non usarla mai nei miei dolci se non in extremis come in questo caso! E, curiosando su Veganblog, ho trovato un’altra soluzione che potrebbe tornarmi utile in futuro:geniale, no?! D’altronde la lecitina di soia è lo stesso emulsionante usato a livello industriale, ma in questo modo sappiamo che olio ci mettiamo dentro.

Oatmeal Cranberry Cookies

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  • farina integrale, 80 g
  • farina 00, 80 g
  • zucchero di canna, 80 g
  • fiocchi d’avena, 110 g
  • margarina vegetale senza grassi idrogenati, 100 g (sostituibili con 60 g d’olio di girasole + 40 g d’acqua fredda o latte)
  • mirtilli rossi disidratati, 50 g
  • lievito vanigliato, un cucchiaino
  • sale, un pizzico

 

Formare una crema sbattendo con una frusta lo zucchero e la margarina. Unire insieme in una ciotola tutti gli ingredienti secchi e amalgamarli al resto. Mescolare con le mani fino ad ottenere un impasto compatto.Se necessario, aggiungere un cucchiaio d’acqua per farlo “stare insieme” più facilmente. Se si opta per la versione con l’olio, unire prima tutti gli ingredienti solidi e poi aggiungere i liquidi e impastare.

Formare dodici palline, poi appoggiarle su una teglia coperta di carta forno. Usare il fondo di un bicchiere per schiacciare ogni pallina e formare il biscotto, e dare una forma più tondeggiante con le mani. Cuocere in forno a 180° per 20 minuti. Una volta cotti i biscotti sono ancora piuttosto morbidi ma diventeranno croccanti raffreddandosi. Si conservano bene per qualche giorno chiusi in un barattolo di vetro.

Sono biscotti molto semplici e alla base si può aggiungere qualunque tipo di frutta secca: uvette, albicocche secche, mandorle…e anche il cioccolato fondente, ma per questa versione mi piacerebbe fare un post dedicato…

 

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