Bohème

 

Non so perché, ma all’inizio l’ho presa per il verso storto, come sempre davanti alle novità. Io ho paura delle novità, non posso farci niente, anche quando sono belle, strepitose come questa.

Una persona normale sarebbe stata subito sfacciatamente felice e ne avrebbe parlato a chiunque, io invece ho tenuto questo segreto per me per un po’, come se a parlarne potesse portarlo via il vento.

Dentro di me il cuore che rideva di questo pensiero felice.

Una casa! Per l’Orso e me.

Grandi opposizioni, all’inizio: non capivo la paura di tutti quegli scalini per raggiungere il nostro terzo piano. Io m’immagino di rientrare stanca la sera e sentire, gradino dopo gradino, il calore che troverò oltre quella porta.

Forse quelle e altre parole davano voce alla paura di vederci scappare per sempre lontano dai nostri nidi, come se pochi isolati potessero strappare un filo che che non si può tagliare, nemmeno con le più affilate fra le forbici. Ma a poco a poco, negli ultimi mesi mi sono sentita circondata dall’affetto degli altri, soprattutto di chi dovrà lasciarci andare.

Un abbraccio universale.

Ora so e sento che nessuno vuole altro se non la nostra felicità.  Non è una conquista solo per noi, lo è per tutti quelli che ci vogliono bene. Siamo davvero fortunati.

è una casa che ho sentito mia fin da subito, appena ho messo piede sul pavimento di cotto, tanto che avrei accompagnato alla porta i proprietari “Grazie, è stato un piacere…adesso potete andare.”  per sedermi sul loro divano e iniziare a spadellare nella loro cucina.

è una casa in cui c’è stato dell’amore.

L’abbiamo sentito subito, è bastato guardare prima la bellissima panciona di lei che ci sorrideva radiosa, e poi la piccolissima vita che teneva in braccio, proprio in quelle stanze, per capirlo. Due estranei possono farci grandi doni: è come se in questi mesi l’avessero preparata per noi, lasciandoci dentro un po’ di quelle energie positive. “Vi avvisiamo: questa è una casa magica. Per noi lo è stata”

è stato strano varcare la soglia e trovarla finalmente vuota, ma già traboccante di quel che diventerà per noi, di tutti gli auguri di felicità che abbiamo ricevuto negli ultimi tempi. Lì io immagino dolcezza infinita per noi, e strilli, qualche volta…io sono un po’ isterica, l’Orso lo sa…ma immagino soprattutto risate e cuscinate, cene bruciate e altre deliziose, tanta musica, e tanta cura per l’amore che vogliamo proteggere e continuare a coltivare fra quattro mura nostre. Lo spazio è poco, ma così siamo sicuri di tenercelo stretto.

La chiamiamo “la soffitta”; a qualcuno ha ricordato quella della Bohème…e qui la Luna l’abbiamo vicina.

Insomma, è, o sarà, o sta diventando…questo ancora non lo so collocare nello spazio tempo…casa nostra.

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