Corsica: da mare a mare

Sono tornata a casa da una settimana di Corsica con una gran voglia di avventure, tanto che io e l’Orso siamo ripartiti quasi subito per cercare ancora altro mare.

Come ad ogni ritorno a casa resta dentro una sete di scoperta, la voglia di vedere, di conoscere di più e più a fondo. La mia più grande gioia è che questo luogo l’abbiamo vissuto all’unisono, io e l’Orso,ci ha comunicato le stesse cose. Lui ci ha davvero lasciato un pezzo di cuore e non ha fatto che chiedere “ci torniamo?”

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Evisa

Resta la voglia di sentire in faccia venti ancora diversi da quello che sa di mirto e rosmarino: abbiamo viaggiato coi finestrini della macchina spalancati perché quel profumo ci avvolgesse e restasse addosso a noi due che ridevamo su una musica scema davanti a paesaggi così belli come non ne abbiamo visti mai, montagne come due mani che cingono una coppa di blu, non si sa se di mare o di cielo.

Cosa si può desiderare, in più?

La Corsica è una terra con un cuore verde di castagneti e case di pietra che a volte sembra quasi di essere a casa, sull’Appennino. Maiali,mucche, capre…vivono allo stato brado, secondo natura

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Plage de Chiuni e Plage de l’Argentella

 

Il mare è bello, e non si può dire altro.

Bello da lasciare senza fiato ogni volta che si raggiunge una nuova spiaggia e si trova un’acqua  cristallina e fresca in cui gettarsi ad occhi aperti e nuotare, lasciarsi cullare.

Una spiaggia è di sabbia sottile e compatta, l’altra di ciottoli di colori e dimensioni diverse, da lenticchie a uova di dinosauro, o ancora granelli di granito rosato.

A volte sono calette che per raggiungerle si devono percorrere stradine strette a strapiombo sul mare,  che regalano una vista mozzafiato e vertigini!

Ma che posti!

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Anse de Ficajola

Rilassarsi sotto il sole con un libro è un vero piacere, chiudere gli occhi e non sentire rumori radio, vicini d’ombrellone beceri, ma solo il mare che respira.

Sulle spiagge, pochi italiani chiassosi, famiglie di francesi con i bambini che imparano a nuotare. Tutti educati, garbati, rilassati. Ho ascoltato incantata la loro dolce cantilena:è meraviglioso dare un senso a fonemi sconosciuti e metterli insieme in una frase come i pezzi di un puzzle, avere la chiave per comunicare in un’altra lingua e raccontarsi e farsi raccontare, oppure chiedere semplicemente un’informazione…anche se poi alla prima esitazione sei sgamata e ti viene risposto in un perfetto italiano.

E si trovano luoghi di una bellezza incredibile che magari non sono segnalati sulle guide  ma sono impressi nella memoria di chi li conosce da anni e torna a vederli, ogni volta, e ti porta con sé a scoprirli.

Questa spiaggia ha il mare da un lato e il lago dall’altro, uno specchio trasparente abbracciato dalla macchia mediterranea. è splendida, la nostra preferita!

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Plage de Balistra

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è bello giocare, buttarsi e provare esperienze nuove…in Corsica, la nostra prima volta in tenda da campeggiatori sprovveduti ma entusiasti. Ci si sente un po’ avventurieri e un po’ selvaggi in questa nuova casa che è quasi una tana fra gli eucalipto profumatissimi. L’idea che nessuno ci frena, che potremmo smontare, ripartire in qualsiasi momento e dirigerci ovunque è di libertà assoluta, pazzesco!

Routard batte Lonely Planet e si raccomanda: “In estate il terreno è molto arido e duro, un martello potrebbe non essere sufficiente per piantare i picchetti: procuratevi un trapano.

ahahahahaha…il trapano”…questi siamo io e l’Orso che ci facciamo grosse risate a queste giudiziose indicazioni…

VuuuumVuuuum…Trrrrrrrrrrr….” questo invece è il rumore del trapano dei nostri vicini di piazzola che probabilmente sono riusciti a montare la tenda senza ritrovarsi con i picchetti tutti storti come noi…

Non abbiamo foto del nostro accampamento, ma provate a immaginare il confronto fra la nostra vecchia Igloo degli anni ’80 e le tende modernissime con veranda, tre stanze e cucina dei nostri biondissimi e impeccabili vicini tedeschi!

Tutto ciò a due passi da Bonifacio, bellissima da esplorare in qualsiasi momento della giornata: di sera, quando è piena di luci e di gente e sembra quasi sospesa in aria, oppure la mattina, con il fresco e il silenzio per fare colazione sul porto.

Raramente abbiamo visto tramonti così belli, e l’Orso già sognava di tornarci a vela…

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Bonifacio

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Come sempre si viaggia molto, in macchina, per andare più veloce e  vedere il più possibile anche di quello che c’è lontano dagli ombrelloni. La strada per raggiungere la Calanche è interminabile, ma ne vale la pena!

Calanche de Piana

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Chi ha scolpito quel canyon di roccia, sempre più rossa man mano che il tramonto avanza?

E non c’è mica solo il mare per farsi un bagno!! Abbiamo sguazzato anche nelle piscine naturali di questo fiume.

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L’Orso mi ha impedito di tuffarmi dalla rupe della morte su cui i bimbetti stranieri si arrampicavano come cavallette…

Vallée du Fango

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Lontano dalla costa ci sono strade panoramiche che attraversano la campagna, e lì tanti piccoli paesini abbandonati osservano di vedetta il mare da lontano, come se non li riguardasse. Sono deserti o gli abitanti osservano i turisti nascosti dietro la porta, circospetti e curiosi?

La Balagne

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Purtroppo arriva il momento di andare via. Dopo aver scoperto tutte queste meraviglie in un’unica isola siamo tentati…perché ripartire, perché non lasciamo partire il traghetto e torniamo indietro, a piantare la tenda da qualche altra parte? Ma non si può…

L’altro mare, nostro stavolta, è quello del golfo di Baratti, dell’Elba: lì non c’è bisogno della guida né di tracciare itinerari, si può andare senza una meta precisa seguendo il vento e l’Orso ormai conosce i punti buoni per ormeggiarsi la sera. Quel profilo lontano che si riusciva ad intuire fissando l’orizzonte riaccendeva un po’ di nostalgia…Capo Corso. A Baratti ci ha raggiunti la mia famiglia terraiola! Nonostante i pronostici siamo riusciti a portare a bordo per pranzo i miei e perfino la nonna che avrebbe fatto anche un tuffetto e ha detto “la prossima volta però voglio navigare un po’”. Mitica nonna!

Non abbiamo fatto foto in questi pochi giorni di barca, ma a conclusione di questa piccola avventura c’è un incontro che non possiamo dimenticare. Per un’ora abbiamo navigato in compagnia di un branco di delfini che si sono affiancati a noi e venivano a giocare fin sotto la prua della barca!

 

Vederli così da vicino è indescrivibile, sembrano le creature più libere del pianeta, ed hanno accesso ad un regno blu che per noi resterà sconosciuto.

Ma i delfini lo sanno che quelle creature che li guardano fuori dall’acqua abitano in un altro mondo, dove finisce il mare?

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