Domenica: giocare ai turisti

 

A parte quando per cause di forza maggiore tocca starsene rintanati in casa fra fazzoletti, latte caldo col miele e starnuti…non so voi, ma a me la domenica mette spesso un po’d’”ansia” . Forse ripongo troppe aspettative in sole 24 ore, ma considerato che è l’unica giornata della settimana in cui i libri restano chiusi nello zaino mi piacerebbe trascorrerle al meglio.

Ci sono volte in cui non facciamo programmi e non vedo l’ora di starmene in casina a coccolare al calduccio, con un bel tè, un film e l’Orso, e questo mi basta, soprattutto in inverno e se si scappa in campagna per accendere il camino. Il problema è che non avendo casa propria, alcune domeniche d’autunno e inverno sono a rischio, quando lo spirito d’avventura dei miei vecchi si dilegua e me li ritrovo a russare sul divano in un bel concertino mentre Licia Colò parla alle poltrone. Ovvio che quest’atmosfera, anche per motivi di affollamento, non invita molto a godersi un po’ di raccoglimento e intimità. E allora che si fa? Si esce. Dove? In città, che a casa mia vuol dire “in centro”, cioè a cinque minuti a piedi da dove abito. La mia città è piccina, molto “provinciale”, e se in Toscana abbiamo centri storici bellissimi molto animati anche di domenica pomeriggio, qui manca poco che rotolino le balle di fieno, specialmente in quelle giornate col cielo grigio che a me fanno solo venire voglia di arrivare in fretta a lunedì purché termini lo strazio…anche perché puntualmente il lunedì arriva un sole splendido.

E allora dove andiamo, prima che alle cinque calino le tenebre? S’insinua forte la tentazione di buttarsi in macchina e infilarsi nel primo cine-mercato della pianura, o nel caos infernale del centro commerciale, o all’Ikea, giusto per uscire di casa. Ma poi prendi la macchina, cerca parcheggio, sgomita alla cassa per comprare l’ennesimo maglioncino a noveeuroenovantanove…non  è esattamente quello che intendo per godersi la domenica.

Secondo me un buon proposito per sfuggire all’uggia di domeniche in cui non si ha voglia di stare dentro casa è “giocare a fare i turisti”, proprio vicino casa.

IMAG1153

Una casa con un bel glicine…la foto è fatta col cellulare, pardon per la scarsa qualità!

Come ci è capitato l’anno scorso in Spagna, quando andiamo in vacanza passiamo spesso qualche ora a passeggiare in paesini  con pochi abitanti e con solo un bar, se si è fortunati; con l’occhio dell’esploratore e la macchina fotografica al collo, magari un po’condizionati dai commenti delle guide, troviamo incantevole anche un luogo che di primo impatto sembra privo di ogni attrattiva, come ce ne sono tanti anche appena fuori dalle nostre città.  Il trucco è tutto qui: guardiamoci intorno con occhi diversi. Sembra una scemenza, e invece anche nei luoghi conosciuti si notano particolari che passando distrattamente non avevamo mai individuato.

Io e l’Orso abbiamo fatto questo esperimento qualche domenica fa, che era una bella giornata pre autunnale, tiepida, un po’ fumosa e con l’aria profumata, ma può funzionare anche in una domenica nebbiosa di novembre in cui starcene in casa non ci va proprio! Per cominciare siamo andati a fare due passi in un borgo sulle nostre montagne in cui non eravamo mai stati, incuriositi da una sagra di paese. Mentre nella piazzetta principale friggevano le patate novelle (con tutta la buccia e tagliate come viene viene,altro che Mc Donald!) in un un padellone enorme, di ferro, su un fuoco di legna, io e l’Orso abbiamo passeggiato per la mano fra i vicoli fermandoci per guardare le case più belle, abbiamo incontrato un gatto nero che sbadigliava al sole e siamo entrati nella chiesetta del paese che se ne sta lì inerpicata da secoli.

Il classico paesino di montagna che d’inverno si spopola e le case restano sprangate, quando i villeggianti dell’estate tornano in pianura, con la Casa del Popolo, il monumento ai caduti e dove tutti si conoscono  e hanno lo stesso cognome. Qua e là piccoli particolari da osservare: un pergolato, un giardino ben curato, gli sportelloni di legno decorati di una casa, e per l’occasione un negozio di frutta e verdura locali allestito sotto una volta di pietra.

IMAG1152

Serra

E se si guarda bene si trovano delle cose proprio curiose!

IMAG1154

Particolare, sulla facciata di una casa

“Saranno ducent’anni che codesta casa esiste, e quella scritta c’è sempre stata…si vede gli garbava che fosse a testa all’ingiù” mi ha detto un signore mentre cercavo di leggere questa scritta, storcendomi il collo. E guai a domandarsi il perché di questa stranezza…“Che t’importa a te, minchione, se la vol così il padrone”. Ruotare per credere!

Poi, per tornare in città in macchina,abbiamo deciso non passare dalla solita strada ma di percorrerne una nuova.  Insomma…domenica risolta. : )

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>