Ivy

Sono uscita da sola, freddo e triste fuori. Ho preso l’autobus cigolante e sono andata a comprare un cd. Sì, un cd, anche se ormai nessuno li compra più e le canzoni sono megabyte , perché per me continua a essere magico il momento il cui estraggo quel dischetto argentato dal suo astuccio per metterlo nello stereo. Lo sportellino lo inghiotte lentamente e poi comincia a girare. è come entrare in una terra inesplorata. C’è una storia, ci sono note intrappolate lì dentro per sempre che è bello liberare nell’aria.

E la sua voce mi riporta indietro, mi fa illuminare in testa tanti flash, perché quella ragazza semplice e timida, tanto simile a me,mi ha accompagnato in tutta la mia adolescenza e mi sta portando passo passo un po’ più in là. Le sue note fanno parte di me ormai, posso trovarle disseminate nella mia storia. Una spiaggia torrida, quasi un deserto, io con le cuffiette e il walkman sotto l’ombrellone, e poi in macchina a cantare parole inventate senza neanche sapere cosa vuol dire perché le canzoni della cassetta che mi hanno comprato i miei genitori dal ragazzo sulla spiaggia sono tutte in inglese. Io che ho i brividi, io che sorrido senz’accorgermene mentre dal mio computer esce quella voce familiare ma che si reinventa sempre. Io che apro un pacco di Natale, uno scatolone leggero leggero e misterioso, io che corro per tutta la casa quando scopro che ci sono dentro i biglietti per il suo concerto, il mio primo suo concerto. Io che voglio provare a cantare per vedere cosa si prova, io che mi arrabbio perché l’insegnante di canto mi fa cantare I Beatles mentre io vorrei già vedere se riesco con Mina e Mia Martini, e lui che mi dice che quell’altra cantante che piace tanto a me è brava, peccato canti sempre in inglese.Io che ripeto matematica accanto al babbo in autostrada, perché domani c’è il compito in classe ma il suo concerto in mezzo a questa pianura nebbiosa non ce lo potevamo perdere. Io di notte che stacco una locandina dal muro per appenderla alla mia parete arancione. Io e l’Orso in viaggio a Verona, in mezzo ad un’Arena di gente e di fiammelle luminose ad ascoltarla ancora. Io che canticchio per casa il suo nuovo album, meno entusiasta, più posata di anni fa, ma intanto dentro mi coloro di mille sfumature.

Incredibile come spesso ci abbia trovato delle risposte, dei consigli fatti apposta per me, così per caso, piovuti davanti a me in qualche modo. Piccole poesie nascoste, che non te ne accorgi se ascolti distrattamente. E oggi mi ha letto dentro, non so come.

“Ci sono cose che ti restano dentro senza che tu sappia spiegartene il motivo, cose che ti appartengono e a cui tu appartieni… E queste sono le canzoni che mi sono rimaste dentro, in un posto dove sono arrivate nella loro essenza e nella loro semplicità. Questo è il posto speciale dove ho attinto, e queste sono alcune delle canzoni che nell’arco di questo tempo si sono depositate qui. E la loro bellezza e la loro forza è simile alle emozioni che trovo nella natura. La forza della semplicità, la forza dell’armonia, della dolcezza e della purezza. E questo per me è IVY”….”Rampicante, sempreverde anche se non ha fiori…e va verso l’alto”.

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