Mattino

 

Passeggio per una Firenze quasi deserta, presto, e la ritrovo fitta di turisti in infradito colorate quando torno sui miei passi nel pomeriggio.

Incrocio ragazze in vacanza con lo zainone da interrail sulle spalle e la cartina della città in mano; coppie d’inglesi di mezza età così pallidi che abbagliano: coi sandali e i calzini bianchi lui, col cappellino di paglia e un foulard colorato, lei.

Ci sono le americane sgallettate al Mercato di San Lorenzo, in abiti svolazzanti e occhiali da sole, che le riconosci lontane un chilometro; i giapponesi che si muovono in lunghe file ordinate dietro ad un ombrellino colorato, col sorriso discreto e quasi imbarazzato di chi ha fatto una marachella mentre si nascondono dietro un’enorme Nikon, Sony o Canon. Inevitabilmente qualche mio segmento anatomico finisce in mezzo a qualche loro scatto, mentre sgomito per raggiungere il mio treno: una scarpa, una mano o l’intera testa…saranno mostrati ai parenti dall’altra parte del mondo insieme al campanile di Giotto.

Vorrei avere la macchina fotografica anch’io nello zaino, per immortalare questi incontri di un secondo. Mi affretto fra di loro che si godono il sole e magari si domandano il perché del mio correre. Li invidio un po’, anzi, un sacco. A me non piace fare al turista, ma la viaggiatrice sì.

tumblr_mn5y36Az9f1s2eh8io1_500

Foto di Lindbloom Photo

Per Firenze nutro un po’d’indifferenza, e anche un po’ d’antipatia. Troppa spocchia. Averla così vicina non me l’ha mai fatta ricercare, studiare lontano dai soliti circuiti del centro non me l’ha fatta vivere né conoscere, come se a parte bei negozi e librerie più grandi di quelle della mia piccola città ci fossero solo la ressa sul Ponte Vecchio e le montagne di gelato. Vogliamo parlare dei gadget sulla virilità del David? Roba da turisti…ma ammetto che avere la città per me per qualche minuto mentre mi affretto verso l’ospedale mi fa sentire un po’ importante, privilegiata. M’imbarazza quasi una tale opportunità, quando c’è chi la sogna da una vita e non l’ha mai visitata.

Veder risplendere di pioggia le tegole della cupola del Brunelleschi di prima mattina non è un lusso da tutti. Un po’ come passeggiare lentamente la sera, quando i giapponesi mangiano pizza o prosciutto e melone in qualche locale e le strade sono vuote, e finire in piazza Santa Croce.

è Firenze, è spocchiosa…ma toglie il fiato.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>