Nel Bronx

Quando io e l’Orso abbiamo cominciato a cercare casa quasi per gioco non ci aspettavamo proprio che ci saremmo imbattuti nella Soffitta al primo tentativo e che questa ci sarebbe piaciuta così tanto che ogni altro appartamento o bilocale visitato dopo non avrebbe retto il paragone. Ci hanno conquistati le porte ad arco, le nicchie nel muro perfette per farci una libreria, il camino, i travi a vista…il calore e la bella energia che abbiamo trovato qui sotto il tetto.

Quando abbiamo detto a mia mamma “abbiamo visto una casa che ci piace tantissimo” e abbiamo specificato la zona il suo commento è stato “no,laggiù no, è una zona orribile“. Questa reazione era del tutto prevedibile per ogni casa che si trovasse oltre lo stop in fondo alla strada (e per farla contenta abbiamo visto anche un appartamento proprio qualche metro prima!), e la posso capire.

Ora però uno normale si immagina da quel laggiù che la Soffitta disti da casa vecchia almeno una mezz’ora di macchina quando non ci vogliono più di tre minuti, e che in questo quartiere alloggino tagliagole della peggior specie. In realtà noi qui stiamo benissimo ed è una zona del tutto normale, forse un po’ trascurata e certo non vediamo passare molti suv e signore impellicciate ma noi preferiamo così! Molte case avrebbero effettivamente bisogno di una risistemata e a volte sui marciapiedi si fa lo slalom fra le cartacce; c’è un bar un po’ scalcinato, una lavanderia a gettoni, una parrucchiera per sole signore over 70, e qui abitano molti stranieri: è stato divertente, un giorno che tornavo a piedi dalla biblioteca, notare come su molti campanelli si trovano insieme un cognome toscanissimo e uno orientale o che sa di est Europa. Per questo motivo i miei genitori mi dicono scherzando che vivo nel Bronx.

In questi giorni il nostro Bronx ci riserva delle sorprese. Non furti, scippi, retate della polizia come qualcun potrebbe pensare (mia nonna di sicuro) ma tutte sorprese belle.

La signora del piano di sotto. Quella che quotidianamente si scambia una decina di vaffa col figlio. Lui, un quarantenne di cui ignoriamo il nome, è un fan di radio M2O e tenta di far apprezzare anche a noi un po’ di musica tunz tunz, preferibilmente la sera tardi. è un po’ trogloditico ma a modo suo abbastanza educato e andiamo d’accordo: basta bussare sul pavimento e abbassa subito il volume. La signora del piano di sotto che dopo due giorni che abitavamo qui ci passò sotto la porta un biglietto di minaccia come nella migliore tradizione mafiosa per illustrarci le regole del condominio, quasi un “o fate più piano o vi sfascio la macchina; o pulite le scale quando è il vostro turno o vi lascio la monnezza sullo zerbino“.

Chissà perché, ultimamente è molto più gentile con noi. Sarà che mi sforzo sempre di sorriderle quando la incontro per le scale, sarà che l’Orso le ha fatto i complimenti per che bella casa ha, o che mio padre parla anche con i muri e in tre secondi ci ha fatto amicizia. Insomma, l’altro giorno è salita da noi per faccende condominiali e alla vista dei fiori della laurea mi ha fatto una montagna di auguri. Mai avrei pensato che sarebbe apparsa poi, la sera dopo, portando in dono una enorme fetta di zucca invitandoci a farci il risotto o farla infarinata e fritta “che viene buonissima“. Episodio che ci ha lasciati piacevolmente sorpresi.

Non è finita qui. Senza dilungarmi, un paio di giorni fa ho pensato bene di perdere le chiavi di riserva della macchina. Sorvoliamo i dettagli sulla folle ricerca della chiave da parte di tutta la famiglia (dico solo che, terrorizzata di averla buttata insieme all’immondizia ho costretto l’Orso a calarsi a testa in giù nel cassonetto)…io già vedevo la mia macchina rubata, ritargata ed esportata in un paese del terzo mondo dalla mafia russa. E invece è successo che la mattina dopo trovo un biglietto scritto a penna in un italiano stentato, attaccato sul parabrezza con lo scotch:

Ciao. O trovato le chiavi de la vostra machini, li lasio al signor B.” (il vecchino adorabile che abita al primo piano e va a funghi bardato come per la guerra del Vietnam) Firmato “Ragazzo Rumeno“.

Non so che faccia abbia questo ragazzo, ma gli ho rivolto migliaia di grazie. Forse lui viene da una realtà ancora semplice, dove c’è miseria ma ci si aiuta a sopravvivere. Mi sono domandata: “quanti tuoi concittadini italiani si sarebbero presi la briga di cercare la tua macchina e cercare di restituire le chiavi al proprietario anziché lasciarle appese ad una ringhiera?“. Io in prima persona non lo avrei fatto, sono sincera. Quello che comprendo da tutta questa storia è che è grave stupirsi quando in giro si trovano brave persone, specialmente in un quartiere come il nostro. Com’è che ormai di pancia pensiamo che il prossimo voglia solo fregarci, derubarci, danneggiarci? Quando siamo diventati così chiusi? Com’è facile, e pericoloso, che la diffidenza e perfino il razzismo s’insinuino silenziosamente nella testa delle persone, anche nella mia.

Intanto che medito, la zucca della mia vicina è finita in una torta…che le porterò per ringraziarla.

 

Mi sembra ottima per la colazione di Halloween! Buona Notte delle Zucche!

 Tortine di Zucca e Noci

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Usare come misurino il bicchierino dello yogurt

Per l’impasto

  • zucca cotta in forno, un bicchierino
  • uova, 2
  • farina semintegrale, 3 bicchierini
  • zucchero di canna, 2 bicchierini
  • olio di mais, 3/4 di bicchierino
  • lievito per dolci, una bustina
  • sale, un pizzico
  • gherigli di noce, due manciate
  • cannella, un cucchiaino colmo

Per il frosting

  • yogurt greco 0%
  • noci
  1. Frullare la polpa di zucca. Aggiungere le uova e lo zucchero e mescolare con le fruste elettriche finché il tutto non diventa spumoso. Aggiungere l’olio e mescolare ancora.
  2. Aggiungere la farina setacciata, il sale, la cannella e il lievito. Aggiungere le noci spezzettate con le mani.
  3. Versare l’impasto nello stampo per tortine oliato e infarinato.
  4. Cuocere in forno a 180° per una mezz’ora e fare la prova dello stecchino. Con la stessa dose si può fare una torta grande o un ciambellone prolungando i tempi di cottura.
  5. Spalmare in superficie un po’ di yogurt greco e aggiungere le noci tritate.

 

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