Battito d’ali

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Guardate cos’ho scoperto nel nostro giardino! Questa piccola casetta di legno l’ha costruita l’Orso qualche anno fa,seguendo le istruzioni di un libro prestatoci dalla nostra amica Nita. Speranzosi l’avevamo appesa all’ulivo del giardino sperando che qualche uccellino la scegliesse come sua dimora, ma per ora non se l’era mai filata nessuno, e quindi l’abbiamo lasciata lì senza badarci troppo.
Forse in questo periodo piovoso in cui la nostra campagna ricorda un po’ la Scozia (abbiamo perfino la nebbia la mattina!) non è stato facile trovare un posto riparato e sicuro per fare il nido, infatti questa uccellina piccola con gli occhi grandi grandi ne ha fatto la sua casa e ci ha deposto le sue uova piccole e azzurrine che presto si schiuderanno.

Nascosta fra fili d’erba secca e piume, al sicuro dalla pioggia e dai Gatti Neri, cova per tutto il giorno, e ogni tanto la vedo svolazzare sul melo davanti. è un frullio d’ali improvviso, e non so che tipo di pennuto sia, il vicino dice una capinera. Sono entusiasta che questa creaturina abbia scelto il nostro giardino per far nascere i suoi piccoli! Eccola qui sotto, è quanto è riuscito a captare il teleobiettivo.

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Finalmente siamo in campagna in pianta stabile per l’estate e resteremo qui fino a fine settembre, nel frattempo mi dedico agli esami ma anche a quello che mi piace fare: un po’ di uncinetto (ho imparato a fare questi fiori), qualche passeggiata…ci sono le prime lucciole, animaletti vari che ci attraversano la strada, i ciliegi carichi. Studio, ma sono concentrata e nemmeno troppo sclerata, al momento; l’ennesima riprova che via dalla città, anche se la mia è piccola e poco caotica, trovo vero benessere, riesco a fare molte più cose e a perdere molto meno tempo dietro a faccialibro e diavolerie varie, mi c’entra perfino di farmi una camminata quotidiana. Oggi ho avuto anche la conferma di quello che dice spesso la mia mamma :” Su è tutto più buono”. A parte gli zucchetti che cominciano a spuntare e le erbette aromatiche che sono colte e immediatamente usate per cucinare, c’è veramente qualcosa di diverso, io penso sia l’acqua: giuro, gli stessi spaghetti mangiati qui sono tutta un’altra cosa rispetto a quelli cucinati in città. Anche una semplice tazza di tè ha un sapore diverso. E poi, il forno: la mia pasta madre sopravvive e cresce felice, ma ultimamente ho fatto dei pasticci, nel senso che ho sfornato dei veri mattoni “se vuoi ammazzare qualcuno puoi sempre usarlo come arma”, dice l’Orso…pani anemici, duri fuori e crudi dentro.

Il forno su va come una schioppettata e cuoce tutto benissimo! Che soddisfazione!

Nel frattempo ho carpito due trucchi che mi sono stati molto utili per migliorare i miei risultati di panificazione:

  1. Aggiungere un cucchiaino di miele o malto all’impasto aiuta la caramellizzazione. Sono zuccheri in più che non vengono “smontati” dai lieviti e che  col calore del forno  favoriscono la formazione di una bella crosta dorata.
  2. Di solito io mescolo il lievito madre all’acqua e poi aggiungo la farina, poi faccio riposare perché si formi la maglia di glutine che dà struttura al pane e aiuta l’alveolatura. Invece ho scoperto che funziona ancora meglio se prima impasto acqua e farina, faccio riposare una mezz’ora e solo da ultimo aggiungo il lievito e eventuali altri ingredienti, soprattutto se uso farina integrale che mi ha sempre dato pani meno “esplosivi” (ignoro il perché, forse sono farine meno “forti”) ?

Oggi ho usato la solita dose con cui faccio i lievitati dolci ma ho sostituito il latte con lo yogurt fatto in casa con la mia yogurtiera, lo zucchero con un po’ di miele ed è venuta fuori questa trecciona di pane morbido perfetto per colazione, una specie di panbrioche che aspetta solo la sua marmellata! : ) A proposito, oggi yogurtiera e centrifuga hanno una nuova amica, si chiama gelatiera: mio padre tuona che presto usciremo di casa noi per far spazio ai miei trabiccoli, ma cambierà presto idea…mi sto già sognando il gelato allo yogurt e lamponi, quando ci saranno…

Treccia morbida allo yogurt

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  • farina 0, 300 g
  • farina 00, 200 g
  • yogurt intero, 300 g
  • olio e.v.o., qualche cucchiaio
  • miele d’acacia, qualche cucchiaio
  • lievito madre, 100 g
  • latte tiepido q.b.
  • fiocchi d’avena per la superficie
  1. Ho unito lo yogurt al lievito madre, l‘olio e il miele. Ho aggiunto la farina e ho impastato. Aggiungere poco latte tiepido se l’impasto risulta troppo duro da lavorare, anche se deve restare bello compatto.
  2. Ho fatto riposare mezz’ora, poi ho impastato di nuovo e ho messo la pasta a lievitare.
  3. Dopo una notte ho trovato la pasta lievitata e morbida e l’ho divisa in due parti: ho fatto due cilindri e ho formato la treccia. Ho ammollato un pugno di fiocchi d’avena nel latte tiepido e li ho spennellati in superficie, poi ho fatto riposare altre tre ore.
  4. Ho infornato in una teglia coperta di carta forno a 200° per venti minuti, poi ho abbassato a 180°per altri 10 minuti, e infine a 150° per gli ultimi 10 minuti, appoggiando la treccia direttamente sulla griglia del forno.

 

…credo sia il mio esperimento più riuscito!

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