Nuove abitudini

Settembre è arrivato, e per la prima volta nella mia vita questo non ha coinciso con un rientro a scuola. Le prove da affrontare ci sono state, e anche tanta difficoltà nell’accettare con fatica i risultati, ma questo lasciamolo fuori da qui. Per la prima volta riesco a percepire la magia che affascina molti amanti di questo mese, e anziché sentirmi sopraffatta da lui mi sento ispirata.

Ci sono particolari che me lo fanno sentire come una nuova primavera, proprio perché potrebbe rappresentare la porta per qualcosa di  nuovo e bellissimo. Uva e fichi, foglie che già ingialliscono non fanno sentire appassita anche me come accadeva in passato ma mi fanno percepire la ricchezza dell’autunno che sta arrivando. Per la prima volta non so cosa accadrà nei prossimi mesi, non c’è un programma dei prossimi esami da seguire, e anziché esserne spaventata a morte qualche volta riesco ad esserne affascinata, un grande passo per me. Forse sono cambiata.

Molto spesso settembre è stato il mese dei buoni propositi, molto raramente portati termine, e invece sento che quest’anno c’è qualcosa di nuovo, che non abbandonerò: stavolta invece di buttarmi in palestra o in piscina con il solo scopo di bruciare la ciccia ho deciso di ascoltarmi, prima, e rimettermi in moto facendo yoga e pilates, non più in casa con youtube ma seguendo dei corsi, in gruppo. Sto adorando queste discipline che sviluppano la consapevolezza del movimento e mi fanno sentire più attiva ed energica che mai, diversissime fra loro ma adatte a soddisfare le mie necessità, due poli opposti della stessa ricerca: raggiungere una calma a cui poter attingere nei momenti di ansia e un’energia nuova che viene da muscoli sempre più forti e saldi.

yoga

Merlino, gatto yogico

Imparo nuovi schemi mentali e nuove posizioni del corpo, non sempre con facilità : stare sdraiati a terra a fare il cadavere  in pieno rilassamento può essere più difficile che fare una verticale sulla testa se i pensieri spiacevoli vengono a tormentarti e vorresti prendere a pugni il pavimento. Ma ci arriverò, con il tempo : abbandonare vecchie abitudini per introdurne di nuove non è facile per me che sono abitudinaria all’estremo, o forse sarebbe meglio dire rituale.

Dopo i mesi di gran caldo in cui si sono tenuti a debita distanza da noi, stamattina i gatti erano addormentati al mio fianco con il loro concentrato di fusa e calore, come se avessero intuito che con solo il lenzuolo sentivo freddo. Spero che torneranno anche ad addormentarsi sulle nostre ginocchia la sera, sul divano, come facevano quando erano due mostrilli minuscoli.

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In Soffitta è tornata quella luce splendida che riempie il salotto di riflessi rossi quando ci svegliamo, nelle giornate di sole, è tornata la pioggia ticchettante durante gli acquazzoni, e la voglia di avere sui fornelli pentole in cui cuoce qualcosa di buono e profumini che ci accolgono al rientro.

In questi giorni sola a casa preparo spesso una una zuppa di legumi solo per me, un po’ indiana, piena di ingredienti segreti, accompagnata da quel che resta di pomodori e cetrioli dell’orto con un bel ciuffo di basilico: estate e autunno insieme in un pranzo coloratissimo.

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Poi lavo i piatti e metto una bacca di cardamomo nel caffé: questa piccola magia me l’ha mostrata Edera l’ultima volta che sono stata a trovarla nella sua casa nei boschi, e sta dando un sapore particolare a questa giornata in cui la mia fantasia viaggia già lontano e mi porta sulla riva di un lago dove qualcuno mi sta aspettando.

Infine, una delle mie abitudini preferite:  ho fatto il pane dopo mesi in cui la pasta madre ha riposato in frigo ed è stata svegliata esclusivamente per fare la pizza nel forno a legna in giardino, su in campagna. Il mio pane, un filo d’olio e un pizzico di sale…è come ritrovare un amico.

Visto che Iulia me l’ha richiesta tempo fa, ecco la ricetta!

Pane toscano semintegrale, ricetta semplice

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Non so dove ho preso questa ricetta, è scritta sul mio quadernino da anni e quando ho poco tempo e non voglio imprevisti uso quella. è un pane semplice, con un’alveolatura discreta e la crosta croccante.

Tempi di lievitazione e cottura sono tarati sul mio forno e sulla mia pasta madre liquida che ormai ha quattro, forse cinque anni.

Ingredienti

  • farina tipo 2, 1 kg
  • pasta madre liquida, 300 g
  • acqua, circa 700 ml

…ovviamente niente sale!!

Tempi

Il mio impasto lievita circa 12 ore a temperatura ambiente: di solito rinfresco la pasta madre verso l’ora di pranzo e impasto il pane la sera dopo cena; la mattina dopo accendo il forno, formo le pagnotte e le cuocio Se fa troppo caldo o non ho tempo di infornare la mattina lo faccio lievitare più a lungo (anche 18-24 ore) in frigorifero.

Preparazione e cottura

  1. Verso la farina in una ciotola capiente, poi verso la pasta madre liquida e do una mescolata con una spatola di silicone.
  2. Piano piano aggiungo l’acqua, sempre mescolando, fin quando la maggior parte della farina è stata raccolta.
  3. Infine quando l’impasto si è un po’ compattato lo rovescio sulla spianatoia e lo lavoro un paio di minuti per formare una palla liscia. Do qualche piega e metto a lievitare nella ciotola coperta da un panno umido con un altro asciutto sopra, per 12 ore circa.
  4. Trascorso il tempo di lievitazione accendo il forno al massimo e mentre si scalda formo due pagnotte dividendo in due l’impasto lievitato con un tarocco.
  5. Prendo due panni di cotone, li infarino leggermente e li sistemo ciascuno in uno stampo per plumcake.
  6. Faccio le pieghe all’impasto per formare due filoni: do alla pasta una forma di rettangolo, chiudo le due “orecchie” del lato superiore e arrotolo il tutto verso il basso formando un cilindro. Ripeto la stessa operazione sul cilindro formato e infine sistemo il filone nello stampo. Faccio riposare circa 20 minuti, mezz’ora.
  7. Poi rovescio le due pagnotte sulla placca da forno leggermente infarinata con semola di grano duro e inforno, mettendo la placca in basso (non proprio sul fondo ma al livello appena sopra). Abbasso la temperatura a 200 ° e lascio cuocere per circa un’ora.
  8. VARIANTE: il mio forno è un po’ vecchio e difficile da gestire: ottengo risultati perfetti dividendo l’impasto in quattro panini da mezzo chilo l’uno riducendo la cottura a mezz’ora, quaranta minuti, con le stesse modalità e temperature. In questo modo il pane cuoce perfettamente e l’alveolatura è maggiore.
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