Oriente nel piatto
Yeeeeeah, finalmente dopo secoli una cucinazione più seria di un semplice panino! E quando cucino con ‘sto tirocinio? A dire il vero questa è un po’ una ricetta “alla Benedetta Parodi”, di quelle con tremila ingredienti che in realtà si fanno in pochissimo tempo…
Un po’ di Oriente in tavola, stasera, anche se io non ho mai visto quei luoghi e i Noodles più buoni li ho mangiati a Soho, a Londra, in un noodle bar thailandese che si chiama TukTuk.
Da quando ero piccola sono affascinata dall’Oriente e dalle sue civiltà, terre lontane sul mappamondo ma non solo. Fra i passeggeri del mio treno del ritorno, mescolati agli studenti, ce ne sono molti dai capelli nerissimi e lucidi, gli occhi a mandorla. Vengono da tanto lontano che mi è difficile immaginarlo, parlano una loro lingua sconosciuta e spesso vivono in un mondo parallelo: una piccola Asia ricavata nei quartieri di città.
Lineamenti simili e indecifrabili, ci spaventano quasi.
New York- China Town
Spesso finisce che siamo noi gli stranieri, come quando a New York sono uscita dalla metro per ritrovarmi a China Town, catapultata in un’altra delle tante città nella città della Grande Mela: il caos americano diventa un caos cinese di gente, pagode, verdure strane per forma e colore, perfino l’insegna del McDonald è orientalizzata!
Provo una forte curiosità e un briciolo di quella paura da animale fuori dal suo territorio, seduta davanti alla ragazza cinese che avrà la mia età e parla al cellulare proprio come me, sento l’abisso che ci separa e vorrei colmarlo di parole. Mi verrebbe voglia di fissare i primi occhi stranieri che incontro e chiedere “raccontami”. Voglio vedere, voglio conoscere, anche se so che non tutto si può accettare, renderlo proprio.
Penso a quel piccolino che ho visto durante il tirocinio, quando era ancora nella pancia della mamma: ha nei suoi geni millenni di una storia e di una cultura che non ha niente a che vedere con la nostra. Non posso che sorridere al pensiero che lui, nato in Italia, è un piccolo tassello di una magnifica fusione.
Anche quando cucino sono così curiosa che proprio non ce la faccio a limitarmi pensando “abbiamo la cucina migliore del mondo in Italia, io mangio italiano!”. Io adoro le spezie, le erbe aromatiche e combinare gli stessi ingredienti che usiamo noi tutti i giorni per creare qualcosa di completamente diverso. Arginare queste contaminazioni per me è inconcepibile. è vero che i sapori del cuore per me sono quelli di casa: la pasta al pesto, la pizza…ma perché non sfruttare qualcosa che accomuna tutti i popoli, come il rito in cui ci si siede insieme per la cena, per avvicinarsi un po’ gli uni agli altri?
Forse questi spaghettini in Cina manco li mangiano ma…son così buoni!
Noodles di riso con verdure e gamberi
Ingredienti
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Tritare la cipolla, l’aglio e lo zenzero,una puntina di peperoncino e farli soffriggere nell’olio di girasole e sesamo in una padella profonda, meglio ancora un wok.
Aggiungere i gamberi e farli cuocere.
Tagliare le verdure a listarelle sottili, i funghi a fettine.
Appena le prime verdure cominciano a cuocere, aggiungere lo zucchero e l’aceto. Bagnare le verdure con abbondante salsa di soia durante la cottura. è molto saporita, quindi è importantissimo non aggiungere sale.Togliere i gamberi dalla padella e aggiungere al soffritto rimasto le verdure in quest’ordine, così’ che cuociano uniformemente restando però un po’ croccantine : prima carote e peperoni, poi le zucchine, i funghi e per ultimi i germogli.
Immergere gli spaghettini in acqua bollente per sei minuti, poi scolarli e bagnarli di acqua fredda.
Togliere le verdure dalla padella lasciando sul fondo il loro liquido. Saltarci dentro i noodles e infine unire i gamberi e le verdure. Aggiustare di sapore con un po’ di salsa di soia.