Profumo di menta…

Novità strabiliante: da qualche tempo la Ryanair fa rotta anche sul Marocco, a Marrakech e Fez. I prezzi dei voli, accessibilissimi anche per le mie tasche, mi fanno terribilmente gola, considerando anche che i genitori dell’Orso sono appena tornati e i miei ci vanno dopo Pasqua…quindi in casa non si parla d’altro. E invece mi sa che stavolta mi toccherà restare a casa e rimandare ogni gironzolamento all’estate o addirittura a settembre o ottobre quando gli esami del terzo anno saranno alle spalle, si spera. Quest’anno la scelta della meta sarà dura: l’Orso sente il richiamo del mare (sì, lui è un Capitano!) e piange miseria dai suoi amici velisti nel caso avessero libera una cabina, io invece fantastico sull’Irlanda che va però destinata a “periodi d’abbondanza” oppure sul sud della Spagna che invece metterebbe d’accordo entrambi…chissà.

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Ne frattempo mi faccio un po’di film sul Marocco, visto che mi hanno portato dei bellissimi doni! Henné per i capelli, olio di argan, il sapone nero dell’hammam, un paio di babbucce fucsia  molto comode e, meraviglia delle meraviglie, la teiera argentata per il tè alla menta!

Ne ho trovato uno “già mentato” in erboristeria ed è uno dei miei tè preferiti: adoro la freschezza che lascia in bocca in contrasto con il caldo della bevanda, e la dolcezza prepotente data dallo zucchero. Ora che nell’orto stanno spuntando le aromatiche ho realizzato che abbiamo almeno tre tipi diversi di menta, più un paio che non so proprio riconoscere anche se le confronto con le foto dei libri e di internet. Vorrei approfittare di una domenica di sole per “etichettarle” ora che sono gestibili e non in versione “foresta equatoriale”, sennò nemmeno mia mamma le sa più distinguere. Per ora queste tre le ho schedate.

Menta longifolia o selvatica: è la “menta della nonna”, che ne ha un grande cespuglio da tempo immemorabile. Fantastica nel tè freddo al limone o con la frutta, soprattutto fragole e lamponi.DSC06534 Menta rotundifolia o glaciale: il nome è proprio azzeccato, ha un profumo freschissimo, ma non mi è ancora capitato di usarla in cucina…DSC06535
Menta piperita : anche questa è profumatissima;  buonissima nel taboulé, il cous cous freddo con pomodorini e limone…e la mia amica N.,che viene proprio dal Marocco, ne prende sempre qualche rametto per fare il tè, quello vero.Quindi ho approfittato per farmi dare la ricetta e inaugurare la teiera nuova. In Marocco è la bevanda che si offre agli ospiti e che in casa non deve mai mancare , un po’ come il caffè per noi, quindi berlo con gli amici può essere un’occasione di condivisione molto piacevole. DSC06524 

Té marocchino alla menta

per 6 persone

  • acqua, un litro
  • tè verde cinese gunpowder, due cucchiaini
  • zucchero di canna, 4 cucchiai
  • menta, 5 rametti

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  1. Portare a bollore l’acqua. Nel frattempo utilizzare un po’ di acqua calda per sciacquare le foglie di tè per due o tre volte così da togliere un po’ di “amaro” e aiutarle ad aprirsi e metterle in un secondo pentolino.
  2. Quando l’acqua bolle, versarla sulle foglie e aggiungere lo zucchero.Far sobbollire qualche minuto finché sulla superficie non compare una schiumetta.
  3. A questo punto il tè e pronto e si può versare nella teiera già riempita con la menta. Lasciar riposare almeno cinque minuti così da far infondere l’aroma di menta nel tè.
  4. Servire il tè in bicchierini di vetro. Prima di offrirlo, riempire per tre volte uno dei bicchieri e per tre volte versarne il di nuovo il contenuto nella teiera.Questo permetterà al tè di ossigenarsi ed esalterà il suo profumo.
  5. Il tè va versato da una certa altezza, allontanando man mano la teiera dal bicchiere.Questo permetterà la formazione di una schiumetta sulla superficie, che stando a quanto mi ha spiegato N., indica che il tè è ben riuscito: più è alta, meglio è.

La particolarità della teiera marocchina, oltre il beccuccio allungato e la sua lucentezza, è di avere già “i forellini” che fanno da filtro alle foglie che continuano ad infondere a lungo. In questo modo nessun bicchiere avrà lo stesso sapore.

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Ah, se qualche esperto di piante (o di menta!) legge e vede che ho scritto delle cavolate (del tutto probabile!)…un commento è davvero ben accetto, ho molto da imparare!

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