“Sembravate davvero felici”

A quanto pare sono l’unica cialtrona che non ha ancora fatto nessun piano (di lavoro, di cambiamento, di vita) per l’anno nuovo…forse perché questo duemilasedici che se ne sta andando mi ha dato così tanto che non mi sarebbe dispiaciuto durasse un po’ di più. Il Capodanno è una festa che mi ha sempre lasciata indifferente, anzi di solito per me è proprio una enorme palla dover pensare a qualcosa da fare per la sera del trentuno, ma questo duemilasedici è stato un anno che manterrà sempre un posto speciale nella mia memoria, e quindi è lui che voglio festeggiare oggi, non tanto l’anno che verrà ma quello appena concluso.

Nel duemilasedici mi sono sposata: per molte coppie questo rappresenta un punto d’inizio, l’affacciarsi ad una nuova esistenza fatta non più di io ma di noi, invece per noi è stata una conferma, il momento per rinnovare delle promesse che ci eravamo già fatti e festeggiarci.

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A diversi mesi dal nostro matrimonio tutta la felicità di quella giornata è ancora palpabile, non passa giorno che io e l’Orso non ne riparliamo insieme e le mie nonne continuano a chiedermi di raccontare, cercando di ricostruire momento per momento quello che a loro è sembrato un bellissimo film, e di cui un po’per l’emozione e un po’per gli scherzi della memoria non sempre ricordano ogni scena.

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Non è stato un rito di passaggio, una formalità fatta di bomboniere e serviti di piatti da regalare: ognuno ha il suo stile e a noi questo non interessava, e anche se abbiamo dovuto sottostare un minimo all’etichetta e alla tradizione siamo riusciti a creare qualcosa che fosse unicamente nostro.

Inevitabilmente, gli attimi più belli di questo anno che si sta chiudendo ruotano attorno a quel giorno.

Io, la mia mamma e la mia testimone che andiamo per la prima volta a scegliere il vestito. All’inizio mi sembrava una cosa così “da donne”, un enorme scherzo, io che arrivo in jeans e anfibi in un atelier pieno di specchi e luci ed in pochi minuti perdo ogni imbarazzo e comincio a provarmi abiti da sposa come se non avessi mai fatto altro nella vita. Ma contro ogni regola, potevo non coinvolgere anche il mio babbo nella scelta? Se nella rosa dei preferiti la mamma vota pizzo con lo strascico e la testimone vota vintage stile impero, chi meglio di lui poteva aiutare me, perenne indecisa, nella scelta finale fra i due? Io avevo sempre immaginato un abito colorato, arancio scuro per dirla tutta, e mai e poi mai avrei pensato di sposarmi in bianco, in pizzo, e con lo strascico! E soprattutto, non avrei mai pensato di vedermi così bella.

Io, l’Orso e la nostra sindachessa d’onore che andiamo in municipio a chiedere il nulla osta per sposarsi fuori città: non solo non ci siamo sposati nel nostro comune, ma non ci siamo fatti sposare nemmeno dal sindaco! Abbiamo un’amica speciale, come ha detto lei nel suo discorso è per noi una “mezza sorella” che ci è stata vicina in tutte le fasi della nostra storia e chiedendole se “ci voleva sposare” le abbiamo fatto una richiesta senz’altro bizzarra, ma lei accettando ci ha fatto un regalo meraviglioso!

Io che mi trovo davanti dieci amiche munite di grembiule e palloncini rosa e realizzo (non così in fretta) che sto per partecipare completamente a sorpresa al mio addio al nubilato! Credo di non averle mai fatte ridere così tanto, perché sono rimasta disorientata per dieci minuti buoni finché la mia pasticcera preferita non mi ha messo in mano uova e zucchero, perché il mio addio al nubilato è iniziato in cucina, con una lezione di pasticceria, proseguito al parco con uno spritz-sur-l’herbe e terminato in agriturismo con una cena, giochi e gara di foto sceme. Ok, poi mi dicono che ho fatto il giro del centro con un omino gonfiabile per mano e chiacchierato con un sacco di tipi strani un po’ brilli, ma di questo serbo solo vaghi ricordi.

Il mio bouquet: dopo aver salvato decine di foto su Pinterest, eccolo lì, fra la mie mani, bellissimo e proprio come l’avevo immaginato. Rose nei toni del pesca e dell’arancio, margheritine, velo da sposa e peonie bianche. è stato proprio quando ho preso il bouquet dalle mani della fioraia che ho realizzato, “mi sto sposando davvero”, e ho capito che sarebbe andato tutto bene. Non ho lasciato il mio bouquet per tutto il giorno e dopo il matrimonio ha profumato ancora per giorni sul tavolo dei miei genitori…e pensare che si è fatto un bel viaggetto in macchina nel nostro frigo da spiaggia, per restare fresco fino a sera!

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L’attesa: un’intero appartamento per me, “la casa della sposa”. Io che mi sento una specie di star mentre in ciabattine e sottabito mi truccano, mi mettono fiori fra i capelli e intanto sono circondata dai paparazzi, poi finalmente l’abito non è più appeso ma è addosso a me, mentre qualcuno chiude i bottoncini sulla schiena, e in un attimo puff, come per incantesimo sono tutti spariti, mamma testimone e sindachessa. Resto sola e un po’ impanicata insieme alla fotografa che, carissima, cerca di aiutarmi con un fiorellino di pizzo che se n’è venuto via dalla scollatura…poi ago, filo e mamma che magicamente spuntano fuori per rimediare al problema. La preoccupazione svanisce presto perché giù nel giardino sento scampanellare, drindrindrindrin, e grida, e applausi. è arrivato lo sposo in bicicletta e non vedo l’ora di andare da lui.

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La barca: una sposa che arriva in barca non l’avevo mai vista! Ci siamo sposati all’aperto, nel giardino di una bellissima villa in cui per tradizione la sposa viene dal lago, condotta da una barca a remi. Come sia riuscita a salire con tacchi e strascico senza cadere in acqua resta un mistero, ma per fortuna ho potuto contare su un rematore speciale, il nostro amico Lupo di Mare, ad aiutarmi a scendere e tranquillizzarmi ho trovato il mio babbone, poi tante facce di amici belli ed eleganti, e finalmente, per ultimo, il mio Orso. Da lì in poi è iniziato un sogno.

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Musica e parole: la cerimonia civile può essere scarna ed essenziale, quindi per renderla più personale abbiamo chiesto ai nostri cari di scrivere qualcosa per noi. Le parole meravigliose che ci hanno dedicato ci hanno commossi all’inverosimile, ci hanno fatti sentire così amati da non saperlo descrivere. Quando si ha la fortuna di avere amici così, una famiglia stretta attorno, come si fa a non condividere tutta questa felicità con loro? Nel caso non fossimo già abbastanza emozionati, ogni momento del nostro matrimonio è stato accompagnato da una musica del cuore, ci siamo sposati sulle note di Puccini.

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…e dopo ci sono stati tanti sì, baci, centinaia di foto scattate con lo smartphone, risate, riso fra i capelli, riso dappertutto, ma proprio dappertutto, ringraziamenti, spritz e un bio-aperitivo fantastico, amici stesi sul prato, il nome di un albero per ogni tavolo, lanterne e candele ovunque, centrotavola fatti di rose e erbe aromatiche, una bio-cena e tanti brindisi, due sposini del millenovecentocinquantasette sulla nostra torta nuziale, quelli che sono stai sulla torta nuziale dei miei nonni materni, ancora discorsi e ancora brindisi, confetti Tuttigusti + 1, messaggi nella bottiglia, musica vintage e a gran sorpresa perfino il ballo!

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Il giorno dopo: abbiamo passato la nostra prima notte di nozze in Soffitta, con i nostri mici, perché non avremmo desiderato essere in nessun altro posto se non là dove siamo diventati una famiglia. Il giorno dopo ci siamo svegliati con un sole splendido ed il letto pieno di riso. Arrivare in centro per un brunch con la macchina ancora infiocchettata è stata una dolcezza ulteriore, il modo perfetto per festeggiare la nostra prima mattina da marito e moglie.

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Quando riguardo le nostre foto non riesco a credere che siamo mai stati così belli e felici. A distanza di tempo, fra questi bei ricordi, resta una gioia enorme per aver saputo creare qualcosa di speciale e nostro, che raccontasse a chi ci conosce già chi siamo, cosa ci piace.

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Sembravate davvero felici, questo mi ha detto un pochino commosso un collega, quando gli ho mostrato qualche scena del filmato del matrimonio.

Sì, lo eravamo moltissimo. Lo siamo ancora.

Praticamente un estraneo, che di matrimoni ne avrà viste a decine, mi ha regalato una delle frasi più belle del duemilasedici.

Credits

I nostri cari li ringraziamo ogni giorno per essere stati con noi, ma approfitto di questo post matrimoniale, anche se molto personale, per lasciare qui un ringraziamento speciale ad alcune figure che ci hanno aiutato a rendere questa giornata proprio come la avevamo sognata, sperando che possa essere d’aiuto ai futuri sposi del 2017!

Chiara Vitellozzi Fotografie: Chiara è una bravissima fotografa e una ragazza adorabile con cui ci siamo sentiti a nostro agio fin da subito. Per il nostro matrimonio non volevamo essere “rapiti dal fotografo” ma poter passare più tempo possibile con i nostri ospiti, e lei ci ha permesso di avere bellissimi scatti senza troppe pose ma con tutta la naturalezza che desideravamo, più un reportage che un book fotografico.

Vertigo Video Produzioni e Drone Arezzo: questi ragazzi sono degli artisti, e io e l’Orso ci siamo commossi già vedendo i video dei matrimoni altrui. Il nostro è da Oscar: gli attori ci mettono del loro ma la regia è stata eccezionale, sia quella via terra che quella aerea.

Villa Orlando -Torre del Lago Puccini: è la “nostra” villa. La signora Silvia è stata perfetta, gentile e disponibilissima per i sopralluoghi necessari e ci ha fornito preziosi consigli. Nonché un papillon in prestito quando lo sposo si è accorto di aver dimenticato il suo!

Zenzero Bio-Catering- Firenze: se capirò che il lavoro di medico non fa per me sarà a questa cooperativa che invierò il mio curriculum, fosse anche per fare la lavapiatti! Zenzero fa catering di matrimonio (ma non solo, in realtà fa…qualsiasi cosa!) con materie prime del territorio, a chilometro zero e biologiche, prevalentemente vegetali: quando abbiamo capito che sono amanti del mojito c’è stato subito feeling. Leyla e Arianna ci hanno ascoltati, consigliati e infine hanno realizzato per noi quello che è uscito da scambi di email di mesi. Oltre a preparare del buonissimo cibo, gli Zenzeri sono dei creativi con uno stile un po’ green che si è sposato perfettamente con i nostri gusti…il tutto con una grande professionalità.

 AbbelliCapelli : a volte un quartet, a volte un quintet a volte sono addirittura in sei! Un gruppo di musicisti bravissimi che fa soprattutto swing e jazz, sono riusciti a coinvolgere perfino me e l’orso che in genere siamo due ciocchi di legno ma che al loro ritmo non abbiamo saputo tenere i piedi fermi e ci siamo gettati fra le danze!

Split Ends – Viareggio: è il parrucchiere  che ha trasformato la mia chioma anarchica in un raccolto morbido con tanti boccoli e tanti fiorellini; tramite Francesco ho contattato anche Fabrizio che si è occupato del trucco. O hanno capacità paranormali (leggono nella mente delle persone e intuiscono i loro desideri) o sono entrambi molto bravi.

Verdi Fantasie – Pistoia: Olga è la fioraia che ha confezionato il mio bouquet. Abbiamo visto insieme qualche foto, mi ha consigliata sui tipi di fiori da usare e infine l’ha realizzato, proprio come l’avevo immaginato. A lei va un grazie speciale!

La Dolce Peonia : per l’addio al nubilato le mie amiche hanno pensato per me ad un corso di Emanuela, una pasticcera con un piede in Toscana e l’altro a Parigi. Ormai sono un’affezionata frequentatrice delle sue lezioni e della sua pasta frolla.

 

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