Sette giorni in Mare

Con molto ritardo, ecco il racconto delle mie vacanze!

Questa strana estate mi manda in tilt: non ho fatto in tempo a rilassarmi un attimo e a sgombrare la mente che sono dovuta tornare al tavolone in giardino a memorizzare nozioni per gli esami di settembre. Quest’anno mi trovo davvero alle strette e non posso concedermi troppe distrazioni, quindi ho dovuto riportare davvero i piedi per terra…e che dondolio per le prime ore! Scendere dalla barca dopo una settimana in cui ci hanno cullato le onde è trovarsi sbattuti sull’autostrada dritta e rovente che ci riporta a casa ci ha lasciati muti per tutto il viaggio di ritorno, tutti col pensiero che in mare ci stavamo tanto bene e che è durata troppo poco.

Il nostro primo incontro col mare è stata una traversata notturna in cui la luna ci ha fatto compagnia per un po’ per poi venire avvolta da una foschia rossastra e tramontare, lasciandoci soli con le stelle che diventavano sempre più grosse man mano che gli occhi si abituavano al buio. Non ne avevo mai viste così tante, ma d’altronde di rado mi sono trovata immersa in un’oscurità così completa. Un silenzio assoluto, interrotto solo dal rumore cadenzato delle onde che sbattevano sullo scafo, lucine all’orizzonte di porti sconosciuti: un po’ come starsene sospesi ai confini del mondo, estranei a tutto quello che succede sulla terraferma che non ci riguarderà per tutta la settimana, con la certezza di essere, davvero, solo un puntino insignificante in quella distesa nera. Dà i brividi, ma mi fido dell’Orso che mi stringe e conta col dito le stelle cadenti che sembrano una pioggia fatata per quante sono.

Il mare che ci ospita la mattina dopo è quello di una minuscola caletta che nel corso della giornata si riempie di persone e di barche. Noi siamo i primi ad arrivare, ci svegliamo lì. Il sole colora per noi l’acqua di verdazzurro e mentre sorseggio il caffè che ci aspetta in pozzetto sento che finalmente ci siamo, abbiamo tanti giorni per goderci tutto quel blu come se fosse nostro. Siamo emozionati per la prima giornata di vacanza, Cala Moresca ci piace così tanto che ci facciamo un lungo bagno, pranziamo e decidiamo di fermarci e restare per la notte, decisamente più tranquilla della precedente in cui cigolii vari ci hanno fatto dormire il giusto. Dopo un pomeriggio di tuffi il mare dà il meglio di sé…

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Cala Moresca

e poi ci prende fra le sue braccia e ci culla fino alla mattina dopo.

L’isola del Giglio ci ha accolti con la bellissima spiaggia delle Cannelle dove l’acqua è calda e trasparente, il bagno è una vera goduria.

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Ala Rouge a Giglio Porto

Ma a volte è anche bello scendere a terra per qualche ora, fare due passi, fare la spesa e vedere il mare da un’altra prospettiva.Il porto dell’Isola è proprio un amore! Ci ormeggiamo accanto ad una barca il cui equipaggio sembra uscito da Pirati dei Caraibi a giudicare da tatuaggi e orecchini; i nostri vicini ci danno il benvenuto e poi un autobus sgangherato ci porta a fare un giro.Si arrampica fino in cima all’isola lungo una strada tutta curve dalla quale il panorama è meraviglioso, salvo per la Concordia che resta lì su un fianco in attesa di essere portata via.

è una giornata calda e il cielo è azzurro intenso e pulito, dai finestrini entra profumo di mirto e finocchio selvatico, piante di capperi crescono fra le rocce delle mura di Giglio Castello.

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Giglio Castello

è davvero un posto bellissimo, e per tutto il tempo ho la sensazione di stare in un luogo fuori dal mondo, che se non ci fossero i mezzi di comunicazione vivrebbe del suo mare senza curarsi del resto.

Al Castello facciamo un giro per le stradine strette su cui si affacciano case di pietra con pergolati di vite e bouganville.
Mi immagino la vita chi abita lì per tutto l’anno, che forse invidia la vita dei cittadini o forse no, non scambierebbe la sua isola con poche persone, poche macchine, ma ricca di bellezze con le città in cui vivono i turisti snob che abbagliano il porto con le luci a led blu dei loro yatch a motore.

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Ma il mare non sarebbe così bello senza un gruppo di amici con cui condividere le ore di relax della nostra vela! Vicino a Talamone ci divertiamo con una partita di Trivial (chi l’ha vinta, poi?) mentre intorno a noi volano le vele colorate di kitesurf e windsurf; poi, visto che il vento chiama, l’Orso ci mette tutti ai posti di manovra per un po’ di scuola di vela e per una delle esperienze più rilassanti del mondo: il bagno alla traina. Senza non è vacanza!

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Talamone

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Cenare alla luce della lanterna a olio ,poi, e chiacchierare mentre una bellissima luna riempie l’acqua di riflessi argentati…fa fare pace col mondo.

Mare pieno di vita, di pesciolini blu elettrico che si spostano in gruppo come una nuvola guizzante, e di occhiate che vengono a mangiare vicino alla barca quando è il momento di lavare i piatti.

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Formiche di Grosseto (Formica grande)

Mare imprevedibile come quello di Giannutri, profondo fino a novanta metri a poca distanza dalla costa, che poi si ritira all’improvviso per lasciare spazio a un muro di scogli su cui crescono i ricci. Ed è strano emergere dall’acqua e sentire cicale che stridono e profumo di macchia mediterranea.

Mare anche un po’ insidioso, a volte, come alle formiche di Grosseto, dove l’ancora si è incagliata e l’Orso ha dovuto smotorare non poco per tirarla su…

In mare le giornate scorrono così, con lentezza…

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Talamone

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