Summertime, child,the living’s easy.

Incredibile come cambi tutto quando si allenta la tensione e capisci che c’è qualcosa oltre. Ieri notte mi sono svegliata all’improvviso pensando che dovevo ripassare le lipoproteine plasmatiche, per riaffondare nel cuscino un attimo dopo e mandare allegramente tutti i patologi a farsi un giro visto che l’esame l’avevo finalmente fatto e al momento non era più di alcuna importanza. Che sollievo! Non ho mai accumulato tanto stress e ancora non mi sembra vero di avercela fatta. Non devo fare vittimismo, sono fortunata ad avere la possibilità di studiare, ma è stata durissima.

Adesso manca un piccolo sforzo e potrò farmi qualche settimana di vacanza! Nel frattempo ho festeggiato ben bene il mio primo giorno di libertà con l’Orso: abbiamo portato la sua cagnolina al mare, in una “dog beach” dove ha potuto stare con noi sotto l’ombrellone, fare il bagno e annusare ogni suo simile che si avvicinava. Ho passato la giornata al sole circondata da cagnoloni scodinzolanti che rincorrevano fresbee e palline. è una gioia vedere un animale felice insieme al suo umano.

La sera invece ci aspettavano le vie del centro con musica, bancarelle di artigianato, bevute e  afa, quel caldo insopportabile che però ti fa capire che è estate e che è il momento di prendersela comoda. L’unico evento dell’anno che rende viva la mia città, sembra un carnevale medioevale di tre giorni in cui tutto è lecito. Io come sempre mi accontento di poter sfoggiare il vestito colorato lungo fino ai piedi e di una birra fresca per i vicoli. Filo fra i capelli e resine profumate da bruciare.


Dopo tanto pensare e star seduta voglio ricominciare anche un po’ dei miei esperimenti: l’altro giorno sono stata con l’Orso a comprare un po’ di “biocazzate”, come le chiama lui, e ho finalmente trovato i semi di alfalfa e senape per fare i germogli (nei vasetti di vetro in attesa di comprare il germogliatore) e il libro sul pane che volevo: ho voglia d’impastare, di sporcarmi di farina e tirar fuori dal forno pane e focacce; e poi voglio rifare il sapone,  l’ultimo fatto con la mia amica C.  una sera di giugno è venuto profumatissimo.Per il prossimo futuro ho in programma di riprendere a fare un po’ di moto, la mattina presto con il fresco: sono diventata quadrata a stare seduta di continuo. e poi voglio leggere, leggere, leggere, e caricare l’mp3 con Elisa, Janis Joplin e un po’ di musica irlandese. e su uno di quegli scaffali di “libri già sfogliati e lasciati liberi” ho preso con me la versione inglese di Mangia, prega, ama di Elisabeth Gilbert.è  malridotto, come se ci avessero rovesciato  sopra del caffé, e solo per questo già l’ho amato: porta le tracce di chi lo ha lasciato su quella libreria perché qualcun altro lo prendesse e lo portasse via con sé. So pensando a uno dei miei libri già amati che potrei lasciar lì per contraccambiare.

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Per quello alla lavanda ho usato la ricetta per il “Sapone provenzale alla lavanda e miele” di ilmiosapone.it e ci ho messo miele e cera delle nostre api, l’altro contiene olio di mandorle dolci ed è decorato con la calendula,  ma purtroppo non profuma (macerato oleoso di vaniglia delizioso, spazzato via in un attimo dalla soda caustica).

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Degno di nota l’entusiasmo del signore del negozio Sri-Lankese dove compro gli olii che quando mi ha vista arrivare alla cassa con le braccia colme di barattoli di olio di cocco e mandorle ha esclamato “Se ti servono per una ricetta in particolare posso consigliartene qualcuna io!” …al che volevo sprofondare ma gli ho assicurato che con le sue materie prime si fa un ottimo sapone! :)

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