Tic-Tac

Il tempo si è dilatato.

Cioè, ha iniziato a scorrere lentissimamente. L’anno nuovo è iniziato solo da una decina di giorni e sembrano passati dei mesi. Ore di piombo. Probabilmente perché negli ultimi tempi mi sono rinchiusa a finire di preparare un gigantesco esame,uno dei titani.

Comunque, finalmente è andato: stamattina mi sono tolta un bel peso, e ora ho un mal di testa atroce e tutti i muscoli del collo rigidi per la tensione, ma posso archiviare i quaderni e dedicarmi ad altro .
E ora mi ci vuole proprio, visto che mi sono bruciata le vacanze di Natale sui libri ed ho fatto finta di niente quando mi sono ricordata “è quel giorno lì, quel giorno che stasera dovresti essere come tutto il mondo ad una super festa con un super vestito e la lingerie rossa e bere qualcosa di superalcolico fino a perdere la capacità di linguaggio articolato”.

Poco male, non è stata una grande rinuncia (non mi dilungo, ma odio i festeggiamenti obbligatori a cui non si può mancare…e anche le super feste e annessi…preferisco essere a volte un po’ sfigata ma felice) : ho passato la serata del 31 dicembre con l’Orso, come un normalissimo venerdì sera, e la mattina dopo quando ancora il mondo dormiva stordito dai botti e dallo spumante mi sono messa a studiare nel mio pigiamone. Ma il massimo livello di nerd l’ho raggiunto negli ultimi giorni in cui il mio sedere è diventato un tutt’uno con le poltroncine della biblioteca e ho parlato di roba medica dalle nove la mattina alle sette la sera assieme ai miei “colleghi”: roba interessantissima, per carità, però ora anche basta. Insomma, nel frattempo mi sfilavano davanti  “quelle normali”, quelle che non si svegliano prima delle dieci e verso le undici arrivano in biblioteca con la borsettina di grido a far due vasche. Nonostante il sarcasmo, le ho terribilmente invidiate pensando al mio zaino sdrucito (ma che terrò fin che regge) e al tomo più una decina di dispense che mi sono trascinata dietro ovunque di questi tempi.

Ora finalmente si cambia musica. Cioè, da lunedì ci risiamo, però con un bel pensiero in meno e con libri un po’ meno pesanti. Prima spese pazze, operazione pulizia della camera, piscina (che mi sento il panettone sulle cosce) e recupero ore di sonno.

La mia vena creativa sta soffrendo: non ho più fatto dolci ultimamente, però ho fatto il sapone alla lavanda, ho fatto un pane indiano con la farina di ceci niente male (ricettina a breve) e ho rimesso in pista la macchina del pane di mia mamma. Disastro: io volevo un sonnenblumen kernbrot e ho tirato fuori un mattone! Colpa della farina tedesca che ho usato che ha già il lievito dentro ma che probabilmente era già disattivato.

Insomma, sono ancora qui e adesso ricomincia l’evoluzione.


Cuoricini di sapone alla lavanda

Grassi vegetali

  • olio d’oliva, 800 g
  • olio di girasole, 200g

Soluzione caustica

  • acqua, 300 g
  • soda caustica, 126 g

Ingredienti facoltativi

  • Olio essenziale di lavanda, 20 ml
  • Farina di riso, un cucchiaio
  • Fiori secchi di lavanda

Fatti con stampini di silicone per dolci.

DSCN1669
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>