Wake me up when September ends

Finalmente dopo secoli una ricetta!! In realtà ne ho alcune in serbo, fra cui una cremina di verdure (vista la mia passione per il frullatore a immersione), vedrò di rimediare al più presto. Poi ci sarebbero mille cose che avrei da raccontare: commenti libreschi, buoni propositi per l’anno nuovo (sì, perché per me l’anno nuovo inizia il primo di ottobre…ho il mio calendario personale sincronizzato con quello dell’Università dei Disperati), progetti da realizzare e soprattutto una gran voglia di partire…ma un passo alla volta.

Mi viene un po’ da ridere nello scoprire che l’anno scorso di questi tempi pubblicavo una ricetta dal sapore un po’ simile e anche io ero più o meno dello stesso stato d’animo (quanto sono abitudinaria!): pazza sclerata per gli esami di settembre, un po’ insofferente per le giornate nuvolose, un po’ sognante in vista della stagione fredda che amo tanto e delle passeggiate in boschi che profumano di pioggia in cerca dei funghi delle fate. Ho persino ripreso in mano l’uncinetto dopo i cuscini estivi per fare una copertina da tenere sulle ginocchia , pensando ad un bel film davanti al camino. Il problema è che prevede ben cinquantotto esagoni. Ce la farò a finirla prima del 2025?

Questa torta strana ha due caratteristiche: primo, si fa in gran parte con “l’occhiometro”. Secondo, è una torta dolce ma è fatta con una pasta per le torte salate che si chiama “pasta matta”. è facilissima, senza ingredienti troppo elaborati e secondo me è molto buona, a vedersi sa un po’ di “torta di Nonna Papera”. In teoria dovrebbe essere anche non troppo malefica dal punto di vista dietetico visto che burro non ce n’è, uova nemmeno. Anche se  non c’è zucchero nella pasta è tutt’altro che insipida, si sfrutta la dolcezza naturale della frutta e quel tocco speziato che a me fa subito autunno.

Apple, pear and susine dell’orto pie

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per la pasta matta

  • 500 g di farina 00 (o un po’ 00 e un po’ integrale)
  • olio di girasole o riso, 8 cucchiai
  • acqua, 200 ml
  • sale, un pizzico
  • miele o malto, un cucchiaio

per il ripieno

a occhio

  • mele
  • pere
  • susine

poi…

  • mandorle, due manciate
  • uvetta, una manciata
  • zucchero di canna Mascobado, 8 cucchiai
  • pan grattato, una manciata
  • cannella (polvere), una cucchiaio
  • chiodi di garofano (polvere), un cucchiaino
  • anice stellato (polvere) un cucchiaino

Preparare la pasta: fare una fontana con la farina, aggiungere i liquidi al centro, il miele e il pizzico di sale e amalgamare tutto. Impastare per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo; poi formare una palla, ungerla leggermente e farla riposare avvolta di pellicola per mezz’ora.

Frullare grossolanamente le mandorle per ottenere una farina un po’ granellosa. Ammollare l’uvetta.

Tagliare la frutta a pezzetti, poi aggiungere lo zucchero, le mandorle, l’uvetta strizzata, le spezie, il pan grattato. Questo ingrediente servirà per assorbire i succhi della frutta che si fermeranno durante la cottura evitando che il ripieno diventi troppo liquido.

Stendere su un foglio di carta forno 2/3 della pasta in un disco alto circa 2-3 cm. Sistemarlo in una tortiera e pareggiare i bordi con un coltello. Riempire la torta con la frutta, poi stendere la pasta restante per chiuderla. Unire il disco superiore con quello inferiore pizzicando i bordi.
Con la pasta avanzata si possono fare delle decorazioni per la superficie, oppure invece di tagliare via  quella eccedente si può  rigirarla verso il centro.
Spennellare la superficie con un po’ si acqua e zucchero di canna, poi cuocere a 180° in forno per 45 minuti o finché non è dorata.

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