In bianco

 

Pensandoci oggi, che è sabato e non ci sono treni da prendere, mi domando se le ultime due settimane le ho vissute davvero io. Mi sembra di aver scollegato completamente il cervello, impermeabile a tutto quel che non c’entra con l’ospedale, per quanto mi sforzassi di farcelo entrare.

 

Avrei potuto uscire con i vestiti al contrario e non me ne sarei accorta, tanto c’è su il camice bianco che copre tutto quanto! è un periodo importante per me, un primo assaggio di quel che, probabilmente, sarà il mio lavoro,  e non voglio che a descriverlo restino qui solo i miei piagnistei iniziali.

è vero che è tutto così difficile, che sono stanca e stressatissima. Ho capito di avere un intuito infallibile per le persone (e non sempre è un vantaggio, soprattutto quando speri di sbagliarti su di loro).

Magari fosse vero che una persona non la puoi giudicare finché non la conosci bene! Salvo rare e fortunate eccezioni, di solito, per me è l’impressione “a pelle” quella che conta.

Devo imparare ad essere meno ingenua, ad espormi meno,ad assorbire meno, a fregarmene se sulla strada incontro qualche Squalo.

Potrei chiudere qui.…e invece no. Non è possibile che ci siano stati solo momenti no…quindi ecco i momenti sì! : ) Per fortuna ci sono anche persone tranquille che si concedono qualche attimo per farti sorridere.

…La Doc. che si ricorda il mio nome.
…Il buongiorno della Signora col pigiama color pesca “Visto? oggi è primavera!”.
…Il Prof. che tenta di auscultare la signora di cui sopra: “Signora, si può abbassare la televisione? Se no invece dei suoi polmoni sento il Papa”.
…L’infermiere delle spirometrie che incita i pazienti a soffiare nel tubo come il capo di uno squadrone di marines.
…Le strette di mano fortissime di un Signore che non parla, ma di cui posso leggere il labiale “in bocca al lupo”.
…Il Doc. che consiglia alla Ragazza Erasmus i piatti  tipici della cucina toscana (“Questi li devi assaggiare! Scrivi: ribollita, pappa al pomodoro, trippa, lampredotto, gnudi, tortelli…”).
… La ragazza di cui sopra che mi chiede cosa vuol dire ”sbarellare”.

…Preparare l’occorrente per l’emogas, farlo, e riuscirci, finalmente!

…Prepararmi una bella insalata da mettere nel portapranzo.
…Mangiare l’insalata sulla panchina con la mia amica Occhiblu e chiacchierare al primo sole di Primavera che è arrivata, oh sìììì!! : )

Ah, e non posso dimenticare: l’Orso ha mollato Città fra la nebbia ed è di nuovo qui, pronto per un  nuovo lavoro e soprattutto felice!