Almost Christmas…

 

SONY DSC                      

DSC00442

SONY DSC

I folletti sono tornati a casa mia: sono stata fuori un pomeriggio, torno e trovo l’albero pronto, la corona di Natale sulla porta piena di fette d’arancia e campanelli.

Le feste di questo periodo mi scivolano addosso, negli ultimi anni le lascio passare come se non avessi tempo per occuparmene: di solito mi piace il fascino del Natale, l’atmosfera calda e magica che si crea in giro, ma sono in altre faccende affaccendata, come sempre. Altri esami, altri impegni… La realtà è che da quando non sono più bimba la magia del Natale è andata via via scomparendo lasciando il posto a un po’ di noia e rimpianti. Per fortuna all’Orso piace venire a fare colazione da me la mattina di Natale e aprire i regali insieme alla mia famiglia:non si direbbe, ma in lui c’è un bambino giocherellone.

Però…mi piace l’albero che scintilla mentre fuori piove, mi piacciono le spezie e il freddo che ti fa rientrare in casa per cercare guanti e cappello, la brina sull’erba, mi piace l’agrifoglio con le sue palline rosse che non ho ancora trovato il tempo di andare a vedere. E alla fine so che mia madre tirerà fuori il cd di Natale, sempre lo stesso da anni, e  nonostante le proteste ne sarò felice.

Sento vicini i simboli radicati nella storia dei popoli antichi, vivo le feste da pagana, niente messa e niente presepe, ma festeggio soprattutto le persone che amo: preparo pensierini per gli amici più cari,mi siedo a pranzo con la famiglia e i nonni, e intanto mi piace pensare che le giornate si allungheranno, che sotto la terra addormentata c’è già vita pronta a fiorire fra qualche mese, e ammiro lo spettacolo e i colori che la Natura ci regala in questo periodo, dal gusto fumoso dell’aria di città alle foglie rosse dell’Appennino che ho visto dal treno per Bologna.

Ci sono stata sabato scorso con l’Orso per festeggiare il nostro giorno speciale, e per me quella è una città di Natale, nel senso che non ci sono mai stata in altri periodi dell’anno ma sempre in cerca di tortellini e non la so immaginare senza sciarpona e vin brulé.

In un’ora di treno mi sembra di andare molto più lontano: più che di un’altra regione sembra la città di un altro paese, una città del nord. Anche la lingua è differente: la pronuncia emiliana è così diversa dalla mia, è molto simpatica e piacevole da ascoltare, e mi sento sempre un po’ straniera quando in un’altra regione sentono le mie ci strascicate. Di Bologna trovo bellissimi i portici che trasmettono calore e  raccoglimento, come volessero proteggere dal freddo chi ci cammina sotto verso la piazza del Nettuno. E poi sembra di vedere Guccini seduto a qualche tavolino col suo bicchiere.

Ho trovato un negozio di tè molto bellino in cui una ragazza elegante che sembrava una lady inglese mi ha aiutata a scegliere un infuso di rooibos e lemongrass e un tè al cioccolato e cardamomo, poi ho passeggiato per mano all’Orso in tutta calma fra le lucine mentre la gente si affrettava attorno a noi piena di buste e pacchetti.

Ma la neve dov’è? Di solito la aspetto col naso incollato alla finestra come i bambini. Magari riesco a chiamarla: ho preparato un pane natalizio, proprio come quello che ho mangiato a Norimberga un anno fa, esplorando la città ancora addormentata e lasciando orme nella neve appena caduta.

 

Früchtebrot – Pan di Frutta

  • Farina integrale, 250 g
  • Farina manitoba, 80 g
  • Livito madre, 100 g
  • Succo di mela 180 ml
  • Sciroppo d’agave o miele d’acacia 70 ml
  • Olio di girasole 40 ml
      • cannella, un cucchiaino colmo
      • scorza d’arancia, un cucchiaino

Frutta secca a piacere, un pugno di ogni tipo. Io ho usato

  • Mandorle
  • Noci
  • Uvetta
  • Mirtilli rossi
  • Fichi secchi
  • Canditi
  • Unire gli ingredienti liquidi in una ciotola e scioglierci dentro il lievito madre. Aggiungere la farina e dare una mescolata, poi aggiungere la frutta secca e gli altri ingredienti e mescolare ancora. Impastare con le mani: l’impasto è molto morbido, aiutarsi con un po’ di farina a renderlo omogeneo,poi farlo lievitare per circa 12 ore al calduccio.

    A questo punto sistemare l’impasto su una teglia,dare una forma tondeggiante e schiacciarlo un po’ con le dita.

DSC00403SONY DSC

Non ho fatto tagli né pieghe e il pane dev’essere piuttosto basso. Infornare per i primi 10 minuti a 200°, poi abbassare a 180° per 20 minuti e a 140° per gli ultimi 20 minuti di cottura o fin quando la superficie del pane non sarà scura. Per saper se è cotto si fa la prova dello stecchino come per le torte, deve uscire asciutto e pulito.

 

SONY DSC

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>