Azzurro Grecia

Quel che resta delle Grecia, in questo agosto caldissimo in cui mi divido fra ambulatorio e ospedale con brevi pause di divano e aria condizionata, è il colore del mio smalto, azzurro come le persiane delle case di Cefalonia, a ricordarmi che ormai due mesi fa, in un piacevole giugno, mi ha accolta un blu come non lo avevo mai visto, quello del mare delle Isole  Ionie.

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Birretta in traghetto…

Per raccontare fedelmente di quest’ultimo viaggio dovrei soffermarmi anche su particolari che nessuna vera blogger descriverebbe, ma indubbiamente molto pittoreschi: il viaggio in macchina dalla Toscana ad Ancona l’abbiamo fatto in cinque su una Polo con la “bara” sul tetto e i bagagli incastrati anche sotto le ascelle (quello di ritorno dalla Grecia non cambia, con la differenza che in macchina c’erano meno birre e più souvenir, fra cui quattro piante di basilico greco arrivate a casa miracolosamente vive), il viaggio in traghetto fino a Igoumenitsa invece lo abbiamo passato in compagnia di uno squadrone di camionisti dell’est Europa unti e minacciosi, la notte nel sacco a pelo sul pavimento perché le poltrone reclinabili sono una sòla. Un volo Ryanair sarebbe stato più comodo ma non il modo migliore per raggiungere Lefkada: lì ci aspettava la barca che abbiamo noleggiato per la nostra settimana di vacanza così da poter scoprire un po’ di tutte le isole, una soluzione che consiglio a chi ha la passione per il mare e per la vela.

Bisogna che lo affermi fortemente che, certo, non appartenevo al mare
anche se i Dei d’Olimpo e umana gente mi sospinsero un giorno a navigare
e se guardavo l’isola petrosa, ulivi e armenti sopra a ogni collina
c’era il mio cuore al sommo d’ogni cosa, c’era l’anima mia che è contadina,
un’isola d’aratro e di frumento senza le vele, senza pescatori,
il sudore e la terra erano argento, il vino e l’olio erano i miei ori….

Francesco Guccini, Odysseus

Le Isole Ionie fanno parte di “un’altra Grecia”, sono lontane da  quello che ormai è l’immaginario collettivo di casette dipinte a calce di un bianco accecante, come nell’Egeo, ma mi hanno conquistata, e come sempre mi succede , fatto venire voglia di vedere di più.

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Grecia, Spiaggia del Campo di Grano

Ho amato questi luoghi di una bellezza semplice, rustica, che viene dall’incontro perfetto di un mare splendido e di una natura mediterranea che profuma di timo e eucalipto, che di giorno ha il suono delle cicale e di sera quello dei grilli.

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Si direbbero quasi delle “non isole”, perché il mare porta i turisti, forse un po’ di pescato, ma il cuore di queste terre sono i campi arsi dal sole dove crescono ulivi secolari così grossi da potercisi nascondere dentro, arnie colorate e bancarelle di miele sul ciglio delle strade, paesini quasi abbandonati dove le vecchiette guardano passare le macchine davanti alla porta di casa, con un fazzoletto in testa, proprio come si vede in Sardegna o nel sud Italia.

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Shopping a Lefkada

Ci sono tante analogie con le nostre regioni, “una fazza una razza”, ci ha detto un ragazzo greco, barbuto come l’Orso, incuriosito da noi che dopo aver dato ancora davanti alla spiaggia di Myrthos la raggiungevamo a nuoto.

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Myrthos, Cefalonia

Ma il protagonista di questo viaggio è stato ovviamente il mare, che ci ha ospitati e cullati la notte, rinfrescati  e continuamente stupiti con il suo blu. Non è retorica: io un blu come quello non l’avevo mai visto.

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è un blu diverso, di una tonalità particolare quasi ipnotizzante. Le spiagge sono di ciottoli bianchi e rotondi che il mare consuma pian piano, e sono proprio le particelle di calcare disciolte nell’acqua a creare il gioco di riflessi che la rende di questo blu unico, denso, come se fosse vernice azzurra.dav

Nel nostro viaggio abbiamo toccato le coste di Lefkada, Itaca, Zacinto, Cefalonia, Meganisi e quelle di altre isole perdute, Atokos e Kastos.

Tante isole e tante giornate diverse, e ogni giorno quel senso di libertà che solo la vela sa dare. Si è zingari di mare: si fanno programmi che poi non si rispetteranno perché la spiaggia scelta per il pranzo è troppo bella per andarsene, e ci si passa l’intero pomeriggio, oppure sono il Mare e il Vento a dettare una rotta diversa, quando hanno altri piani.

A volte siamo salpati prima dell’alba e abbiamo visto il sole sorgere dal mare, e ho compreso perché nei poemi omerici l’alba ha sempre le dita rosate.

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Ci sono stati momenti di completo abbandono in cui ci siamo rilassati al sole di piccole spiagge deserte,  fortunati proprietari di un piccolo paradiso privato.

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Alcune sere abbiamo dormito in porto e scambiato due chiacchiere con i vicini di barca, più spesso in calette dove eravamo da soli, fatta eccezione per le capre che scendevano fino al mare, saltando sulle rocce, per leccare il sale dagli scogli. Nessuna luce sulla costa, nessuna abitazione, solo polvere di stelle da guardare da dentro il sacco a pelo.

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 Pera Pigadi, Itaca

Abbiamo navigato per ore con il mare mosso per raggiungere la Spiaggia del Relitto a Zacinto, e la sfida del giorno è stata cucinare una frittata e girarla senza romperla con la barca sbandata! Un po’ di paura a tuffarsi dalla barca che ondeggiava, ma che bellezza questa spiaggia, una delle più affollate della zona, quando si è solo in tre a camminarci.

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 Navagio, Zacinto

Siamo anche scesi a terra molto spesso: i paesini delle Ionie non saranno scenografici come Santorini, ma nella loro semplicità sono ricchi di scorci e particolari che mi hanno incantata.

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Agia Efimia, Cefalonia

 Ogni giorno una piccola sosta, per passeggiare, curiosare e affacciarsi nei cortili dove non mancavano mai piante di menta e alberi di limone, per prendere un caffè greco anche nei paesini più sperduti: sull’isola di Kastos, quasi disabitata, uno splendido mulino a vento è diventato un bar.

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Kastos

A volte ci siamo spinti un po’ più nell’entroterra per andare a scoprire bellezze nascoste, come questa grotta dove sicuramente abitano le ninfe.

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Grotta Melissani, Cefalonia

A Itaca, il solo nome mi ha procurato una strana sensazione allo stomaco, e mi ha fatta sciogliere di emozione il pensiero che questa piccola isola brulla  abbia dato origine alla più bella storia mai narrata.

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Itaca, Kioni 

Nelle località più conosciute come Fiskardo mi sono innamorata dei tanti angolini colorati del porto, dei pergolati delle taverne dove i gatti pisolano aspettando che arrivino i turisti, all’ora di cena, per condividere con loro un po’ di gyros. Indubbiamente, il rosa acceso delle bouganville sarà il colore che più ricorderò di questa vacanza. Oltre all’azzurro, ovviamente.

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Cefalonia, Assos

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Lefkada, Sivota

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 Cefalonia, Fiskardo

Infine, in Grecia ho anche realizzato un mio sogno : vedere una tartaruga marina. Le spiagge delle Ionie sono un luogo di nidificazione per le caretta caretta e abbiamo incontrato queste splendide creature per due volte durante la navigazione.

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La signora fluttua lenta, elegante, verde di alghe che le incrostano il carapace. Mi chiedo quanto mare abbia visto, quante miglia abbia percorso per deporre le sue uova. È una navigatrice solitaria che mi ha affascinata a dismisura e fatta sentire così fortunata per questo incontro che ho sentito di doverla ringraziare, per aver permesso anche a noi, creature di terra, di vivere per una settimana nel suo mare.

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