Il pane di Pasqua
Dicevo ieri nel post nostalgico su Màrquez che a volte c’è bisogno di solidità. Per me solidità è tornare al sole del posto che amo di più: pranzare sotto la pergola nel giardino che ronza di api e splende di verde con la mia famiglia, cogliere la menta nell’orto, vedere i fiori di questa stagione che fanno tappeti sui prati e ascoltare il mio nonno che torna bambino e parla del tempo di guèra, di americani e partigiani , di quando una bomba cadde proprio davanti ai suoi piedi e non scoppiò per miracolo e altre storie che ogni anno racconta sempre nello stesso modo ma che voglio imprimermi bene nella memoria, perché tutto quello che è successo attorno alla nostra aia fa parte delle mie radici, e le sento affondare ancora più salde nel terreno.
Pranzo interminabile, giornata lenta, ma bellissima. è questo quel che c’è di vero, il resto è fumo, lasciamo che svanisca.
Magari qualcuno di voi ha in programma di fare il pane stasera in vista di una bella gita per domani…in ogni caso è tecnicamente ancora il giorno di Pasqua, quindi per una volta non sono in ritardo!!
Però, togliete le uova e diventa una buonissima treccia di pane per tutti i giorni!
Treccia di pane con pomodori secchi e provola
Per l’impasto
- farina 0, 600 g
- pasta madre, rinfrescata, 200 g
- acqua, quanto basta (un po’ meno di 30og)
- olio e.v.o., sei cucchiai
- parmigiano grattugiato, 100 g
- sale, un grosso pizzico
Per il ripieno
- pomodori secchi
- olio d’oliva
- aglio in polvere
- timo e origano freschi
- provolone piccante
In più…
- quattro uova, uno solo per spennellare se la Pasqua è passata
Dove non ho scritto le dosi precise si fa a occhio .
La sera prima
Mettere i pomodori secchi in una ciotolina con un po’ d’olio, un pizzico di sale, una spolverata di aglio e le erbe aromatiche tritate. Lasciar insaporire tutta la notte. Preparare l’impasto mescolando il lievito all’acqua e l’olio e aggiungere poi la farina e il parmigiano. Fare una bella palla di pasta liscia e far lievitare in una ciotola, coperto, fino alla mattina dopo.
La mattina
Prendere la pasta lievitata e dividerla in due. Dare una forma allungata e stretta a ciascuna metà e schiacciare un po’ con le dita. Su una metà della pasta sistemare il provolone piccante tagliato a cubetti, sull’altra i pomodori secchi sgocciolati e tagliuzzati con le forbici. Chiudere ciascuna metà a formare un cilindro, così che il ripieno resti all’interno. Formare la treccia, mettere un uovo in ognuno degli incroci e sistemarla in una teglia coperta di carta forno. Far riposare un’ora, poi spennellare con l’ultimo uovo rimasto, sbattuto, e infornare a 200°. Abbassare il forno a 180° e far cuocere per un’ oretta.