La scoperta della soia

 

Abbiate pazienza, qui si parla solo di cucinare e io sono anche a dieta…purtroppo non ho una vita molto interessante con episodi da raccontare ultimamente, a meno che non vogliate sapere tutto e di più sull’elettrocardiogramma! Giorni fa c’è stato il terremoto, il primo che ho sentito: incredibile il panico che mi è cresciuto dentro in pochi secondi, da non crederci, ma mi sono sentita il cuore in gola quando la casa ha iniziato a tremare e in un attimo avevo già le scarpe e il cappotto addosso per uscire. Per fortuna è finito tutto subito.  Poi è arrivata un pochina di neve che è già sparita, e un gran vento minaccioso che fa tremare i miei vetri e mi fa paura come il terremoto.  Oltre a questo la massima gioia è tirare fuori il pane dal forno e sentirsi dire dall’Orso “questo non l’hai fatto te, non ci credo!”…e questo è una specie di ricetta-diario, no??

Inutile negarcelo, quando siamo stressate c’è una cosa che con cui noi donne ci tiriamo su in un baleno: spendere! Ultimamente sono un po’ più brava a non cascare nelle compere compulsive che a volte mi hanno fatto vuotare il portafoglio per acquisti che lì per lì sembravano indispensabili e che poi sono rimasti inutilizzati. Parlo di piccole cose, eh, quello che le mie finanze mi possono permettere, ma mi chiedo, perché ho tre ombretti viola se tanto mi trucco solo di marroncino? Domenica scorsa, dopo una studiata alienante ho implorato l’Orso “usciamo” anche se ormai erano le sette e l’unica cosa aperta in giro era il supermercato. Sulla scia di salutismo che mi contraddistingue ultimamente ho fatto una spesina interessante a base di legumi e cereali integrali. Da qualche mese mi accorgo che quasi senza farci caso c’è aria di cambiamento nella mia alimentazione: non mi definisco né  -tariana-ivora, né –ista, nel senso che non mi colloco in nessuna “categoria”,mangio sano e secondo quello che mi suggerisce la mia etica, ma sempre più spesso la mia scelta alla mensa non cade sul roast beef ma sullo sformato di verdure, e quando cucino per me o per i miei genitori sostituisco spesso la carne con un piatto di ceci o lenticchie. Quindi ben vengano alimenti ricchi di proteine vegetali da aggiungere alla mia dieta! Sul seitan ormai c’ho messo un crocione. Ho provato a farlo due volte…risultato: ho sprecato un sacco d’acqua e ho ottenuto una roba che sembrava di mangiarsi la spugna per i piatti. Uno schifo davvero, che peccato. L’Orso mi ha addirittura cucinato con gioia delle “bistecche di soia” alla birra che a vederle nella padella sembravano tanto buone…purtroppo bocciate anche loro = cartone alla birra. Mi sa che continuo a mangiare lenticchie pensando al mi babbo che dice orgoglioso e sorridente “se non mangi carne mangia dei legumi, l’altra roba non è da vegetariani seri”…in effetti, senza offese per nessuno, mi torna poco che chi sceglie di non mangiare carne cerchi qualcosa che le somigli in consistenza, aspetto e sapore (e su sapore e consistenza avrei da ridire…e non sono una carnivora soddisfatta, lo sapete.) Penso ai teenagers americani che vanno avanti a vegburger e wurstel di tofu e magari non hanno mai mangiato una vera verdura in vita loro e credono che i cocomeri vengano su anche di gennaio : /  Se poi si unisce l’una e l’altra cosa è un altro discorso, anzi, magari ‘sono cibi oggettivamente buoni e sono io incapace a cucinarli…se qualcuno ha avuto problemi come me ai primi tentativi si cercano consigli! : )

Comunque nella mia spesa domenicale ho trovato anche il grano saraceno, gli azuki verdi e la soia gialla, con l’idea di trasformarla in qualcosa di mangiabile, visto che con la soia pare ci si faccia davvero di tutto…e questa è una cosa che mi ha sempre stupita, ma com’è possibile?? La salsa, il latte, il tofu, addirittura la cera di soia, e ultimamente sto perfino sottolineando i libroni con degli evidenziatori eco-friendly presi alla coop, udite udite, con l’inchiostro vegetale a base di soia (qui però sento odore di bufala!)  

Per prima cosa mi sono flashata sull’ultimo video di Erbaviola, sui latti vegetali: quando ho provato a fare il latte di riso l’anno scorso sapeva…dell’acqua di bollitura del riso,e basta! Ovvio che sbagliavo qualcosa, stavolta c’ho riprovato con le mandorle (buonino!) e con l’okara ottenuta ci ho fatto dei biscotti. E poi ho fatto il latte di soia come da istruzioni,in veramente dieci minuti: chi l’avrebbe mai detto che fosse così facile e che il risultato fosse così? Il termine di paragone è quello comprato (che non mi esalta, devo dire) e questo è molto più buono, sa meno di “finto” e mi piace l’idea di poterlo lasciare così, senza dolcificarlo, e farci sia cose dolci che salate, magari il tofu (anche questo da provare, mai assaggiato). 

Invece dal blog di MagieVegandiChicca ho trovato ispirazione per utilizzare l’okara, cioè la soia avanzata dalla preparazione del latte, ci si fanno delle fantastiche polpette. Queste qui sono una mia reinterpretazione con quello che c’era in casa, facilissimissime, ma voglio condividere il mio primo tentativo! Buone, ma un po’ sciapine e da migliorare…la prossima volta più spezie…mi tirano curcuma, zenzero… La cosa bella è che sono del tutto personalizzabili ; )

Spinacine vegetali con okara e patate

Circa in ugual quantità

  • okara di soia
  • patate lessate
  • spinaci lessati

E poi…

  • salsa di soia, qualche cucchiaio
  • farina di ceci, qualche cucchiaio
  • aglio e prezzemolo a piacere
  • noce moscata, una spolverata
  • sale e pepe
  • pangrattato
  • sesamo
  • altre spezie e erbe aromatiche a piacere
In una padellina far tostare il sesamo. Se si fanno le polpette in forno tostare anche il pangrattato perché siano meno “anemiche” di colorito. Schiacciare le patate con la forchetta e condirle con olio, sale, aglio e prezzemolo tritati finemente. Aggiungere l’okara e gli spinaci tagliuzzati. Insaporire con la noce moscata, aggiustare di sale e pepe e amalgamare bene tutto. L’impasto è già compatto così ma per aiutarlo a stare insieme mescolare la farina ci ceci con un pochina d’acqua così da fare una pastella densa da aggiungere al resto. Formare le polpette aiutandosi con due cucchiai (meglio lasciar riposare un po’ l’impasto prima, io non l’ho fatto perché ero di fretta). Passarle nel pangrattato mescolato al sesamo per impanarle. Se non si hanno problemi di linea si possono friggere o dorare in una padella con olio non fondo, oppure come ho fatto io si mettono in forno a 200° su una teglia con la carta forno finché non sono un po’ doratine. Sono più buone quando si raffreddano : )
Fatte in forno sono un po’ asciutte, secondo me ci sta bene una salsina cremosa sopra!

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