Passanti

Oggi mi è successa una cosa strana: ho incontrato una persona che non vedevo da molto tempo, ed è stato strano, appunto, mi ha lasciato addosso sensazioni impreviste. Stavo seduta al mio solito posto a studiare, quando mi volto e la vedo.

Ho capito immediatamente chi era, e lei lo stesso, ma per qualche secondo abbiamo fatto finta di ignorarci; classica scena di quando incontri qualcuno che appartiene al passato a cui non sapresti cosa dire, e allora ti tocchi i capelli, e guardi altrove, e tiri fuori il cellulare fingendo spudoratamente, e intanto speri che l’altro faccia altrettanto. Lei non la vedevo da anni, o forse l’avevo incrociata su qualche treno o qualche sabato sera nelle piazzette in città senza badarci; ma stamattina quando l’ho vista ho voluto salutarla, sì, fermarmi a chiederle come sta, cosa fa, perché mi ha ispirato una strana simpatia: non ho più visto gli occhi sospettosi e il viso duro che ricordavo ma un’espressione distesa, tanto colore. Le solite chiacchiere, un abbraccio veloce e poi le solite domande di convenienza su università, esami e il resto. “Buono studio!”, “Anche a te!”

Una persona nuova, allegra, che sembrava quasi felice di avermi incontrata. Ed è strano, considerando che non mi è mai stata così simpatica, in fondo, e probabilmente lei potrebbe dire lo stesso di me. Non c’era particolare affetto fra di noi, avrebbe potuto trasferirsi dall’altra parte del globo senza che mi chiedessi che fine avesse fatto. Non ci siamo mai prese la briga di conoscerci, è stata una delle tante persone di passaggio che poi si perdono. Poi però, felice per il suo sorriso di rossetto, mi sono ricordata di quello che mi ha detto una volta: una cosa così spontanea, così dolce e inaspettata  proprio da lei, che  mi spiazzò, qualcosa tipo “Da quando sei innamorata sei diventata più bella. Si vede da lontano.”

Ecco, una persona con cui non avevo alcuna confidenza si è accorta di una cosa così impercettibile come il fatto che fossi innamorata, me l’ha letto in faccia senza quasi conoscermi. L’avrei quasi abbracciata per dirle che era così, che stavo bene  e tanta luce era entrata nella la mia vita in pochi giorni. Nessun’altro se n’era accorto, nessuna fra le persone più strette attorno a me, o almeno non me lo avevano detto con così tanta gioia gratuita.

Incontrandola oggi mi è quasi dispiaciuto di averla sempre ignorata. Forse non era cattiva né arrabbiata; forse era solo sola e spaventata. Troppe volte le persone si rivelano come diverse da quello che pensi, sia che in loro creda di vedere tutto che niente.

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