Sere d’estate…I Love Pistoia Blues!

Purtroppo il mio blogghino è abbandonato da quando Facebook spopola e il tempo per stare dietro al pc è sempre meno, di corsa un esame dopo l’altro…poi anche volendo, internet è diventato uno sconosciuto da quando mi sono data alla macchia…ma io sono retrò e tornerò ad imbrattarlo, e pace se Msn ormai non se lo fila più nessuno!

La bellissima serata di ieri ha risvegliato in me il mio spirito primitivo, e da stamattina giro senza motivo per casa con la gonna lunga (arancione, ovviamente!) e orecchini enormi, fierissima della mia treccina di filo coloratissima fra i capelli, proprio come ai vecchi tempi!

Nonostante la metà dei cittadini pistoiesi pensi che il Blues porti solo casino e sporcizia (e vabé, forse non hanno tuttissimi i torti…raccontala a quelli che stanno in centro), sono stata felice di tornarci dopo qualche anno di assenza…alla fine è l’unica occasione in cui la nostra città si dà una svegliata e una svecchiata! Soprattutto è stata bellissima l’aria di spensieratezza e libertà che si percepiva per le strade del centro, o che forse sentivo io dentro di me, visto che avevo davvero bisogno di svagarmi, di una serata di divertimento totale…non intendo dire tornare a casa alle prime luci dell’alba dopo aver vomitato l’anima sotto i fumi dell’alcool (sarei poco credibile!), ma visto che avevo fatto tanti saluti da un po’ alla mia vita sociale anche tornare a casa alle due dopo una bella passeggiata fra i banchini e qualche ora di bellissima musica per poi dormire fino alle dieci stamani è stata già una grossa trasgressione…sì, roba da dilettanti, ma a mia misura, e davvero necessaria!

Tutti hanno detto che è stato un po’ il “Blues della crisi”, e mi immagino che gli anni scorsi ci fosse davvero più affluenza, perché la piazza era tutt’altro che gremita di gente come mi aspettavo. Ad ogni modo è stato un bellissimo concerto, atteso con meno trepidazione di altri per cui contavo i giorni, ma che ho apprezzato soprattutto vivendolo, nota dopo nota e brivido dopo brivido. Per una voce come quella di Joss Stone è valsa davvero la pena aspettare due ore mentre artisti sconosciuti ma non per questo meno bravi hanno riempito a bellissima Piazza del Duomo di blues ininterrotto un po’ vecchio stile facendo venir voglia di muoversi a chiunque…per non parlare dell’allestimento del palco e l’interminabile soundceck…almeno, il tempo necessario a raggiungere le prime file! Joss è arrivata scalza come al solito, e me la aspettavo con la sua solita gonna lunga coloratissima e i braccialetti alle caviglie, mentre il suo look un po’ meno hippy del solito e molto più sexy ha soprattutto suscitato gli apprezzamenti dell’Orso (…almeno fra una battutina e l’altra ha fatto delle belle foto, và!)…ad ogni modo ho represso la “gelosia” con l’”adorazione” appena ha preso in mano il microfono: accompagnata da una bravissima band e tre coristi favolosi ha cominciato con super duper love e ha terminato con right to be wrong, due dei suoi pezzi più belli, passando per you had me, fermandosi con molto stile per bersi una tazza di té, da brava British,, e fell in love with a boy, più molti altri che non conoscevo e un’improvvisazione di no woman no cry che mi hanno ugualmente stupita…che voce… Sarà che “giocavo in casa” e che ce l’avevo praticamente a tre metri, ma ho sentito ancora di più quella sinergia che c’è fra palco e realtà (citazione di Ligabue involontaria, ma ci sta!) e che mi manda una scarica di brividi giù per a schiena ogni volta…con l’immancabile sorrisino ebete stampato sulla faccia. Soprattutto, ho apprezzato moltissimo il fatto di vedere davanti a me non tanto una grande artista famosa e piena di sé, ma soprattutto una ragazza di pochissimi anni più grande di me con una voce favolosa e un gran talento che si divertiva da morire a camminare su e giù per il palco e ballare facendo la cosa che ama di più,cantare! Vista in quest’ottica cambia tutto, sparisce il distacco fra chi è sopra e chi è sotto il palco, e diventa uno scambio di energia…non mi sono fumata niente di strano, è una teoria frutto di ampie riflessioni!
Poi via, finalmente anche un po’ del mio spirito da fan malata ha avuto la sua soddisfazione, per una volta: quando a fine concerto Joss è passata davanti al palco, me la sono vista davanti e ho pensato maledicendomi che proprio quando ci poteva essere tempo per un autografo non avevo né carta né penna, ma almeno ho acchiappato una delle rose bianche lanciate fra il pubblico che ho sfoggiato come un grande trofeo tornando a casa!


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Questa “festa dei folli” mi ha messo addosso un bel po’ di energia, mi ha fatto dimenticare i libri e intravedere un po’ di vacanze…un collage che ha reso ieri la mia prima vera sera d’estate:

la calca, l’odore di incenso per le strade, ogni vicolo che risuona di musica,
le patatine unte con la maionese e il ketchup,
una bella birra ghiacciata,
vedere un sacco di persone che per un motivo o un altro conosco,
l’omino delle pannocchie,passeggiare con l’Orso facendolo fermare ad ogni banchino etnico che mi faceva impazzire,
il mal di piedi,
incontrare il io prof di filosofia del liceo: “professore, come sta?” “mah, via, si cerca di difendersi, in qualche modo”,
la treccina di filo coloratissima come un arcobaleno fra i capelli e un braccialetto d’argento nuovo,
Piazza del Duomo illuminata,
il biglietto a 11 euro,
vedere la mia prof di francese delle medie che balletta fra la folla,
decine di ragazzi vestiti nei modi più stravaganti con le chiome di rasta fino ai piedi,
i banchini dove vendono i cilum
la voce magnifica della Joss,

…tornare a casa in bici sapendo cheper una notte l’anno la nostra piccola città non dorme ancora!

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