Sui tetti…

 Dalla nostra finestra

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Qui sui tetti ci mancano ancora  un sacco di cose, ma sicuramente si cucina già tanto! Insalate di radicchio e arance, risotti, tagliolini. Gioia immensa quando poi per pranzo c’è qualcuno a farmi compagnia, fosse anche davanti a un semplice piatto di pasta! Anche quest’inverno questo pesto è il mio condimento preferito.

Una delle prime cose che ho portato in Soffitta da casa sono state le spezie. Prima dei libri, prima ancora che ci fossero i piatti. Profumi a cui aggrapparmi.  In attesa che sia pronto l’armadietto che le custodirà sono un po’ affastellate nel pensile sopra il fornello, un disastro, ma il profumo che si sprigiona di lì dentro quando lo apro è proprio di ingredienti segreti. Mi guardano dai loro vasetti come se dicessero “allora, che cucini oggi?”.

In frigo c’è già la pasta madre piena di vita e il tagliere di legno ha già capito che vedrà mille impasti, i coltelli già son pronti a fare i samurai con le verdure… Il forno no, con lui ci siamo già presi a male parole: mi ha bruciato il pane, carbonizzato proprio sul lato inferiore. Mai successo prima. Si è comportato meglio con la crostata di pere.

Insomma, io non vedo l’ora di esserci sistemati così da poter cenare spesso qui con gli amici, invitare qualcuno all’ultimo minuto per condividere. Ho voglia di leggerezza, di birra fresca e risate a bocca aperta che portino ancora vibrazioni positive a questo posto che sento già straripante di energie buone. Quelle cattive che riescono ad entrare ogni tanto si spazzano via energicamente durante le pulizie, quando le finestre sono spalancate per far entrare aria nuova.

Ho messo da parte un sacco di ricettine da sfoderare nei periodi in cui sono più taciturna e non sono tanto in vena di chiacchiere; comincio subito con la nostra cena di ieri sera, che ci siamo fatti un giretto in oriente. Niente paura per i millemila ingredienti e per la lungaggine della descrizione: sono tutte cose che in casa ci sono, o quasi, e in un’oretta si prepara tutto.

Jiaozi (ravioli cinesi al vapore)

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Da mangiare con le bacchette e inzuppare in una salsina speciale.

Questi sono di carne (dimenticate che vivo con un Orso?) ma si possono fare anche di gamberi o di sole verdure.

Le dosi qui sotto sono per una quantità esagerata di ravioli… ne avremo per più giorni. Trovate molti amici da invitare a cena oppure fate le dovute proporzioni se siete in due o per una cena meditativa da soli.

Per la pasta

  • farina 00, 250 g
  • acqua, 150 g
  • un pizzico di sale

Per  il ripieno

  • carne macinata di maiale, 200 g
  • cavolo cinese o verza, 1/4 più le foglie esterne
  • carote, 2
  • porro, 1/2
  • cipolla bianca, una
  • zenzero fresco, q.b.
  • salsa di soia, tre cucchiai
  • pepe, un pizzico

Per la salsa

  • olio d’arachide,un filo
  • olio di sesamo, un filo
  • salsa di soia , un bicchierino
  • aglio, uno spicchio
  • zenzero fresco, q.b.
  • peperoncino, un pizzico
  • aceto di mele, un cucchiaino
  • salsa di pomodoro, un cucchiaino
  • brodo vegetale, q.b.

Preparare l’impasto semplicemente mescolando l’acqua, la farina e un pizzico di sale, lavorando il tutto fino ad ottenere una pallina di pasta, e far riposare per un’oretta.

Preparare il ripieno: tritare il porro, il cavolo cinese e la cipolla più sottili possibile; grattugiare le due carote e un pezzettino di zenzero fresco; aggiungere la carne alle verdure e dare una mescolata; insaporire con poco pepe e la salsa di soia. Far riposare mezz’ora.

Intanto preparare la salsa per condire i ravioli: scaldare un filo d’olio di arachide e sesamo in un pentolino, farci soffriggere uno spicchio d’aglio schiacciato, un pochino di zenzero grattugiato e una puntina di peperoncino. Aggiungere la salsa di soia, un cucchiaino di pomodoro, un cucchiaino di aceto di mele e una puntina di zucchero. Portare a ebollizione e poi filtrare. Se risulta troppo saporita si può allungare con un pochino di brodo vegetale.

Mettere sul fornello una pentola d’acqua; foderare con le foglie esterne del cavolo il cestino di bambù per la cottura a vapore.

Stendere la pasta sottile come quando si prepara la pasta fresca (io l’ho tirata con la macchinetta al terzo spessore). Ricavare dei cerchi con un coppapasta e mettere all’interno un cucchiaio scarso di ripieno.

A questo punto possiamo dare due forme ai ravioli: a mezzaluna, pizzicando i bordi per dare la forma caratteristica, oppure, più facile, a fagottino, riportando i bordi della pasta al centro del cerchio e stringendo per coprire il ripieno.

Cuocere a vapore nel cestello per 15 minuti o finché la pasta non diventa trasparente. Non mettere troppi ravioli insieme nello stesso piano del cestino o si incolleranno fra loro, e aspettare che diventino tiepidi prima di mangiarli o la pasta si romperà facilmente.

Portare a tavola direttamente nel cestino e accompagnare con la salsa.

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