Vous prenez un dessert?

Bene, conclusa la parte giramondo del post comincio col presentarvi una persona, prima di passare a parlare di cibo (ci vuole un discreto coraggio a trattare quest’argomento dopo Natale!!).

Mi dispiace, ma il mio amico non parla italiano…

Bonsoire, je m’appelle Monsieur Cholestérol , je suis le nouveau ami français de Laetitia. Je suis très heureux de l’avoir rencontrée et je veux rester avec elle très longtemps.

Come sempre quando viaggiamo, in Alsazia abbiamo dedicato un (bel) po’ di tempo ad assaggiare tanta buona cucina: la nostra mattinata è cominciata di solito con una fetta di torta o con un croissant da inzuppare nel café au lait, e visto che durante il giorno c’era la seria esigenza di entrare da qualche parte a riscaldarsi non sono mancate galette, tarte flambé e bagels. Tutto il resto è cholestérol: formaggio, carne con crauti, e burro, ovunque. Una sera ce la siamo perfino presa con le povere lumachine…e il nostro “cenone” dell’ultimo dell’anno è stato un alternativo pic nic in camera a base di baguette con fromage e terrine, il cui ricordo è abbastanza annebbiato dal cremant d’Alsace.

A proposito di questo, non abbiamo ancora capito com’è che i francesi di provincia festeggiano l’ultimo dell’anno: ci aspettavamo qualche festa in piazza, e invece alle sei del pomeriggio a Colmar era già tutto deserto, non un’anima in giro, negozi chiusi e perfino i locali! Forse erano tutti a Strasburgo?? Mah!

In questa regione sono molto tipici i dolci, in particolare sotto Natale le vetrine delle boulangerie traboccano di pain d’épice e biscotti, i bredeles, anche le zimsterne! Lì si chiamano étoile à la cannelle.

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Il dolce forse più tipico è il kougelhopf, una ciambella di brioches con uvetta e mandorle che ho voluto rifare appena arrivata a casa.

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In Alsazia usano il tradizionale stampo di terracotta che si trova ovunque ma che a causa della spending review della Soffitta non ho preso per me (infinite diatribe con l’Orso sulla sua utilità mi hanno fatto desistere…), limitandomi negli acquisti culinari ad una miscela di spezie, un paio di libri e qualche formina per i biscotti.

Ho avuto comunque un buon risultato utilizzando uno stampo per ciambella alta di metallo e la pasta madre al posto del lievito di birra. La ricetta viene appunto da un librino di ricette tradizionali, corretta usando questo utilissimo post di Pat in cui ci sono anche i consigli su come gestire l’impasto della brioche con la pasta madre. è un dolce “poco dolce”, adatto per la colazione. Stasera l’abbiamo offerta ad un’amica con una cioccolata calda,tanto per restare leggerini…una bontà.

Per chi si sta chiedendo dov’è finita la mia dieta, nel frattempo: prima delle feste i chili smaltiti erano cinque…per il resto la Befana porterà in Soffitta una bilancia e allora mi sentirete gridare!

Kougelhopf

ciambella di brioche all’uvetta con lievito madre

Ingredienti

  •  farina 00, 425 g
  • lievito madre, 200 g
  • due uova
  • zucchero di canna chiaro, 70 g
  • sale, 7 g
  • latte, 120 g
  • burro, 80 g + 10 g per lo stampo
  • uvetta, 150 g
  • rum o passito o altro liquore dolce, un bicchierino
  • mandorle con la buccia, una manciata
  • zucchero a velo, q.b.

Per preparare l’impasto

Ammollare l’uvetta in acqua calda per pochi minuti, poi strizzarla bene e ammollarla di nuovo nel rum. Unire in una ciotola il lievito madre e le uova. Versare dentro anche il latte e aggiungere a poco a poco la farina setacciata mescolando con una spatola di silicone.

Via via che l’impasto si compatta aggiungere anche il burro fuso e per ultimo lo zucchero e il sale. A questo punto la pasta dovrà essere omogenea, morbida e liscia. Allargare un po’ l’impasto e incorporare delicatamente anche l’uvetta.

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Prima lievitazione

Far lievitare l’impasto in una ciotola per circa cinque ore in un o comunque fino al raddoppio, in un luogo tiepido, coperto. Dare qualche piega ogni tanto come spiegato da Pat per facilitare la lievitazione. Imburrare abbondantemente lo stampo con il burro rimasto. Bagnare le mandorle nell’acqua fredda e metterne una in ogni scanalatura dello stampo.

SONY DSCSeconda lievitazione e cottura

Prendere la pallina d’impasto lievitato e appoggiarla su una superficie infarinata, poi fare un buco al centro per formare una ciambella e posizionarla nello stampo premend delicatamente. Far lievitare ancora finché non raddoppia di volume, per circa due ore. Cuocere in forno a 180° per 40-45 minuti. Spolverare la superficie con zucchero a velo.

 

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